Lignano, 01 lug - "Comunicare la bellezza del gesto atletico e i valori che lo devono accompagnare: l'amicizia, la solidarietà, il rispetto dell'avversario, il senso della competizione aspra ma onesta". 
E' l'appello alla responsabilità che l'assessore regionale allo Sport Roberto Antonaz ha rivolto oggi alla platea di operatori dei media e prestigiosi giornalisti riuniti per l'apertura di "Sport&Spot", il 1° Festival della Comunicazione sportiva, organizzato al Kursaal di Lignano Pineta, che si svolgerà fino al 4 luglio in concomitanza con le Gare olimpiche 2005.
"Una delle platee più attente e numerose è quella che segue lo sport: per questo - ha detto Antonaz - il ruolo di chi comunica e si rivolge a milioni di persone è essenziale e delicato".
Un ruolo delicato soprattutto oggi che lo sport si sta dibattendo in una "spirale che tra business e doping rischia di strangolare una della attività più belle dell'uomo", ha rilevato Antonaz.
"Abbiamo visto sfiorire discipline meravigliose come il pugilato, il ciclismo è oppresso dalla cappa delle sostanze dopanti, un giorno sì e uno no squadre di calcio vengono inquisite per valutare ipotesi di reato su accordi per i risultati delle partite, c'è una competizione che non ha nulla di sportivo sui diritti televisivi: tutta questa palude che impantana lo sport è pericolosa. Guai se lo lasciassimo affondare nella diffidenza. I media possono fare molto trasmettendo la bellezza del gesto atletico e i tanti valori puliti che esistono ancora in questo mondo".
L'occasione delle Gare olimpiche della Gioventù europea che si inaugureranno domani sera allo stadio Teghil di Lignano Sabbiadoro sarà per questo un ottimo veicolo per comunicare che "lo sport non è e non deve essere solo competizione, ma anche e soprattutto cultura, un fatto sociale di prima grandezza". 
A tal proposito Antonaz ha ricordato anche l'altra importante iniziativa legata a Lignano 2005. "Ospiteremo un convegno sulla Tregua olimpica, per chiedere di lanciare da Lignano un messaggio ai potenti della terra, in particolare all'Onu. Restaurare l'abitudine mitologica che accompagnava le antiche Olimpiadi greche, con cui città e popoli belligeranti deponevano le armi e sospendevano la guerra, accompagnando i Giochi con una fase di pace. Ci piacerebbe - ha concluso Antonaz - che questo succedesse ancora: interrompere grazie allo sport, magari a tempo indeterminato, le violenze, le sopraffazioni che ancora insanguinano il nostro pianeta". 
ARC/Elisabetta Pozzetto