Lignano, 3 giu - "Abbiamo lavorato molto e con passione pensando a questo giorno, al momento in cui sfilavano insieme culture, razze e religioni diverse. Abbiamo sempre sognato lo sport dei giovani, senza confini. La vostra presenza oggi è la prova che il linguaggio universale dello sport, il gesto atletico e la mente aperta dei giovani sono una grande risorsa per il futuro, l'energia che ci fa pensare con più coraggio e più fiducia ad un mondo di pace, dove l'eguaglianza dei diritti supera confini e barriere".
Per Roberto Antonaz, assessore regionale allo Sport e presidente del Comitato organizzatore di Lignano 2005, questo è dunque un sogno che diventa realtà, in una regione, il Friuli Venezia Giulia, che è modello di convivenza di popoli, culture e lingue, un vero laboratorio dell'"armonia delle diversità".
"Ci è stata affidata la bandiera di questi Giochi a Parigi nel 2003 e noi la consegneremo a Belgrado per il 2007: amiamo pensare - ha affermato Antonaz - che il passaggio per la nostra regione non sia casuale, in un viaggio simbolico che parte da ovest per arrivare ad est dell'Europa. Le nostre tradizioni e le nostre vocazioni per il futuro hanno in comune la propensione di questa terra ad essere una grande opportunità di incontro e di scambio fra diverse esperienze. Una porta aperta, tanto più aperta quanto è stata per anni chiusa con molti Paesi a noi vicini".
Ma oltre che per il significato simbolico, il Friuli Venezia Giulia è stato scelto per ospitare le Gare anche perché è la regione più sportiva d'Italia. 
"La nostra è una terra con lunghe e consolidate tradizioni sportive e con tanta passione, un'energia - ha proseguito Antonaz - che anima tutti coloro che hanno reso possibile questo evento. Con questo spirito abbiamo affrontato l'organizzazione di Lignano 2005".
Il ringraziamento di Antonaz è stato infine per i volontari, i dirigenti sportivi, Lignano e tutti i comuni che ospitano le gare, con l'auspicio che in tutti i partecipanti e ospiti "resti la nostalgia di questa terra, lieta di ospitarvi ogni volta che vorrete tornare", ha concluso Antonaz.
ARC/EP