Lignano, 9 lug - Parla il silenzio alla chiusura dell'ottava edizione delle Gare olimpiche della Gioventù europea di Lignano. Un minuto per le vittime dell'attentato di Londra e poi la cerimonia ha inizio in una "Beach Arena" gremita da oltre quattromila spettatori, alcuni sugli spalti, gli altri, curiosi dell'ultima ora, in spiaggia.
E' calato da poco il tramonto quando gli atleti ascoltano il saluto del vicepresidente del Comitato Organizzatore di Lignano 2005 Enrico Bertossi, schierati con le 48 bandiere dei Paesi partecipanti.
"Ringrazio tutti i giovani che hanno regalato in questi giorni a Lignano ed all'intero Friuli Venezia Giulia entusiasmo e gioia, lealtà e serietà sportive, nitide immagini del significato più vero e più profondo delle Gare olimpiche della Gioventù europea. Giochi all'insegna dell'amicizia, dell'entusiasmo e della voglia di crescere: valori alti, forti, che vogliono opporsi a quanto successo ieri a Londra, dove la violenza, la viltà e la codardia hanno colpito vittime innocenti". 
Bertossi ha invitato tutti "a stringersi attorno alla delegazione della Gran Bretagna ed ai suoi giovani atleti - giovani che sono ancor di più oggi amici e figli nostri - che fino in fondo hanno voluto onorare, qui a Lignano, il loro impegno olimpico e quegli ideali di pace e di fratellanza che dovrebbero essere patrimonio universale".
Poi un accenno all'organizzazione. "Il lavoro che il Friuli Venezia Giulia ha sostenuto in questi ultimi due anni per realizzare le Gare olimpiche della Gioventù europea è stato massimo, ma oggi con soddisfazione possiamo confermare che è stato totalmente ripagato dal vostro entusiasmo e dal vostro impegno: è un bel regalo per tutti noi che abbiamo creduto in questa manifestazione", conclude il vicepresidente C.O. e assessore regionale alle Attività produttive.
Tocca al vicepresidente del Comitato olimpico europeo (Coe), Alexander Kozlowsky, pronunciare - "con una certa tristezza", commenta il russo - la dichiarazione ufficiale di chiusura dei Giochi 2005 che erano stati aperti domenica 3 luglio dal presidente della Regione, Riccardo Illy.
"Le Gare sono un festival dell'amicizia e dello sport. Noi non dimenticheremo mai questi giorni fantastici a Lignano Sabbiadoro, l'ospitalità e l'accoglienza. Sappiamo che avete lavorato molto per questo evento e io, a nome anche del presidente del Comitato olimpico internazionale Jacques Rogge e di quello europeo, Mario Pescante, vi ringraziamo per quello che avete fatto".
Poi la suggestione dell'immagine, giocata sul contrasto di acqua e fuoco: lo spegnimento della fiamma sul tripode nello stadio Teghil viene proiettato sullo schermo, mentre una danzatrice sul palco, dal vivo, si immerge in una bolla d'acqua trasparente. Un attimo d'apnea e il braciere è spento. E' la fine. Sulle note dell'inno olimpico si chiude si ammaina la bandiera ed è l'ultima immagine ufficiale di Lignano 2005.
Ormai il pensiero è a Belgrado 2007: il sindaco friulano Silvano Delzotto consegna la bandiera olimpica nelle mani di Nenad Bogdanovic, primo cittadino di Belgrado, prossima sede delle Gare olimpiche.
Molte le autorità presenti alla cerimonia: tra gli altri, il vicepresidente del Consiglio regionale Roberto Asquini, il sen. Giovanni Collino, l'assessore provinciale allo Sport Claudio Bardini, tutti i sindaci delle località che hanno ospitato i Giochi, il presidente della Commissione Eyof Guido de Bondt, il presidente del Coni regionale (e presidente esecutivo di Lignano 2005) Emilio Felluga, con il vicepresidente Giuliano Gemo.
ARC/Elisabetta Pozzetto