Sarajevo, 15 giu - L'Assemblea delle Regioni d'Europa conferma oggi a Sarajevo la sua volontà ed il suo impegno volto ad accelerare, nell'ambito del suo ruolo e delle sue prerogative, l'adesione all'Unione europea di tutti i Paesi del Sud-Est Europa e, tra questi, della Bosnia e Erzegovina.
Questa posizione dell'ARE, l'Assemblea di 256 Regioni europee, comunitarie ed extra Ue, è stata ribadita oggi dal suo presidente Riccardo Illy, che ha incontrato il primo ministro del Cantone di Sarajevo, Denis Zvizdic, in occasione della riunione del consiglio direttivo dell'ARE in programma domani nella sede del Parlamento nazionale.
Nell'incontro tra il presidente dell'ARE e del Cantone è stato infatti sottolineato come l'Unione europea - nonostante la sua non ancora sufficiente attenzione all'area balcanica - ha la necessità di allargarsi ed integrare queste Nazioni nel suo contesto per un duplice motivo: allo scopo di stabilizzare definitivamente quest'area, ancora a rischio di conflitti civili, ha osservato il presidente, e perché questi Paesi costituiscono effettivamente un'opportunità ed una risorsa per la casa comune europea.
La città di Sarajevo, oggi in piena fase di ricostruzione (come ha indicato Zvizdic ricordando come in questi mesi si stanno pianificano opere pubbliche per circa 5 milioni di euro), rappresenta un simbolo ed un esempio per la Ue e per la stessa Assemblea delle Regioni d'Europa, che fanno della multiculturalità, della multietnicità, del pluralismo linguistico e religioso i loro pilastri istituzionali, ha sottolineato il presidente dell'ARE.
L'ARE, ha proseguito, si mette dunque a disposizione delle Regioni del Sud-Est europeo e del Cantone di Sarajevo (da anni membro dell'Assemblea) per accelerare il loro ingresso e "preparare" la loro adesione comunitaria, allorché le rispettive Nazioni avvieranno il processo di integrazione nella Ue.
Un ruolo dell'ARE sempre più apprezzato, considerando che nell'ultimo biennio sono divenuti membri dell'Associazione una trentina di nuove Regioni, per lo più dell'Europa danubiano-balcanica e che proprio domani a Sarajevo sarà valutata l'adesione di ulteriori cinque realtà regionali: dalla Croazia (Sisak-Moslavina), Romania, Turchia, Gran Bretagna e Svezia. ARC/RM