Trieste, 11 lug - "Con la nuova legge regionale sul lavoro, che sarà esaminata questa settimana dal Consiglio regionale, non intendiamo contrastare i contenuti della legge nazionale redatta da Marco Biagi, bensì superarli". 
Lo ha detto il presidente della Regione Riccardo Illy aprendo questa mattina a Trieste, assieme all'assessore al Lavoro Roberto Cosolini, il convegno nel corso del quale è stato presentato e discusso il Rapporto 2005 su "Il mercato del lavoro nel Friuli Venezia Giulia", promosso dall'Amministrazione regionale.
La legge Biagi, ha rilevato Illy, è una "buona legge, anche se perfettibile", soprattutto per le nuove forme di flessibilità che favoriscono l'ingresso nel mondo del lavoro. Ne ha beneficiato anche il Friuli Venezia Giulia, regione nella quale vi sono stati nel corso del 2004 quasi 100 mila nuovi avviati al lavoro.
"Molte imprese - ha rilevato il presidente - hanno però utilizzato la legge Biagi in modo improprio, abusandone. Sono state create forme di lavoro precarie, che penalizzano i lavoratori e in fin dei conti anche le stesse aziende. Superare la legge Biagi significa in sostanza favorire, una volta che i lavoratori hanno ottenuto un'occupazione grazie alla flessibilità d'ingresso, la formazione di un rapporto stabile".
Il presidente Illy ha anche commentato i dati sulla cassa integrazione e sulla mobilità contenuti nel Rapporto 2005. Lo scorso anno, rispetto a quello precedente, vi sono state in Friuli Venezia Giulia oltre 2,8 milioni di ore di cassa integrazione, con un aumento del 12,6 per cento, a cui si sono aggiunti quasi 5 mila lavoratori posti in mobilità.
Questi dati, secondo il presidente, devono certamente essere guardati con preoccupazione ma anche inseriti nel loro contesto più ampio: nel 2004 in Friuli Venezia Giulia sono stati interessati da provvedimenti di cassa integrazione e mobilità circa 7.760 lavoratori, che incidono solo per l'1,5 per cento sul totale degli occupati in regione.
"Dobbiamo seguire con grande attenzione - ha detto Illy - le situazioni di crisi e cercare di salvare la aziende che hanno possibilità di sopravvivere, ma non dobbiamo dimenticare le altre imprese, quelle che non sono in crisi, che nascono, che crescono e che assorbono occupazione".
Infatti, nell'era della conoscenza globale, ha osservato Illy, "aumenta l'incertezza": ci dobbiamo quindi aspettare uno sviluppo delle imprese più competitive, ma anche la crisi e la chiusura di quelle che non ce la fanno a tenere il passo.
L'obiettivo principale della nuova legge regionale è quello di arrivare alla "piena e buna occupazione". Essa si inserisce, ha detto Illy, all'interno di una strategia più complessiva avviata dall'Amministrazione regionale, articolata e organica, che comprende anche la legge sulle Piccole e medie imprese e la nuova legge sull'innovazione, per promuovere lo sviluppo economico nella coesione sociale.
ARC/Paolo Fragiacomo