Udine, 18 lug - "Le imprese del Friuli Venezia Giulia sono ancora in grado di creare nuova occupazione. Il saldo positivo, tra le persone in cassa integrazione e in mobilità e i nuovi impieghi nel 2004, è stato di 17 mila occupati. E' un fatto positivo, ma non tale da indurre a facile ottimismo".
Il presidente della Regione, Riccardo Illy, nel corso dell'assemblea generale dell'Assindustria di Udine in cui si è festeggiato il 60.mo di nascita dell'associazione, alla presenza del presidente della Camera Pier Ferdinando Casini e dei vertici dell'economia, della finanza e della politica regionale, elenca dei dati positivi, ma con debita cautela.
"E' vero che la cassa integrazione è aumentata del 12 per cento lo scorso anno - i numeri assoluti parlano di 1.800 persone in cassa integrazione - e che ci sono state 5 mila persone in mobilità nel corso dell'anno scorso - afferma Illy - ma è anche vero che sono state avviate al lavoro 98 mila persone, mentre i cessati rapporti sono solo 81 mila e fanno, dunque, risultare un saldo positivo di 17 mila persone occupate".
Alla parola ottimismo, poi, Illy preferisce utilizzare "fiducia". "L'ottimismo non è sempre del tutto positivo - commenta Illy - perché può indurre a negare l'esistenza dei problemi e la necessità di trovare delle soluzioni. Fiducia è la parola giusta. Una parola che ho sentito oggi dagli industriali, così come ho sentito l'orgoglio della classe degli imprenditori di Udine e il senso della sfida nei confronti dei colleghi che arrivano da altri Paesi lontani. E' questo lo spirito giusto".
Illy rilancia, come aveva già fatto proprio nello stesso teatro alcuni mesi fa, la vocazione di Udine a "città della conoscenza" e annuncia la manifestazione "Innovation", che sarà organizzata nel quartiere fieristico udinese e sarà la prima nel suo genere.
"Le imprese devono aggiungere conoscenza sui prodotti e sui processi per essere competitive - risponde quindi Illy al presidente dell'Assindustria di Udine Giovanni Fantoni che aveva ricordato ed elogiato l'impegno della Regione per la riduzione di un punto percentuale dell'Irap, l'aumento delle risorse a favore dell'innovazione e per il rinnovamento delle politiche industriali. "E' inutile illuderci di avere in futuro svalutazioni dell'euro, così come è stato per la lira; dovremo, invece, investire in risorse umane, formazione, in incentivi per aumentare la produttività. Per questo, proporremo al tavolo di concertazione un nuovo utilizzo dell'addizionale Irap, cui intendiamo rinunciare a favore delle imprese più dinamiche, al fine di aumentarne la produttività".
Illy dichiara di apprezzare "il senso di responsabilità degli imprenditori" enunciato dal presidente Fantoni e mette in campo anche l'impegno della Regione. "Sappiamo di avere un compito importante in questo momento di difficoltà dell'economia: dobbiamo aiutare le imprese a passare la duplice transizione all'economia globale e all'economia della conoscenza".
Di qui gli investimenti nella scuola, nell'università, nella ricerca scientifica e nei centri di trasferimento della conoscenza e le risorse finanziarie. "Abbiamo voluto ristrutturare Friulia in una holding per garantire la migliore gestione delle sue società controllate e garantire un più elevato flusso di risorse per il sostegno delle imprese".
E, infine, il capitolo sulle leggi e le riforme. Quelle stesse riforme che il presidente Fantoni chiede al presidente della Camera ("Gli industriali chiedono più Stato e una 'tregua' tra le componenti modernizzatici e liberali per realizzare quelle poche riforme fondamentali per il Paese", aveva detto Fantoni nel suo intervento).
Illy ricorda l'approvazione di leggi importanti, la legge Bertossi, quella sull'immigrazione, quella sul buon lavoro e quella sull'innovazione e il cammino delle riforme istituzionali. "La prima, interna, è già stata avviata, la seconda, quella sugli Enti locali è in cammino. Le riforme mirano a servire al meglio i cittadini e le imprese e a ridurre i costi della pubblica amministrazione. Anche il comparto unico avrà questa finalità: non ci potrebbe essere riforma degli Enti locali se oltre a trasferire competenze non si trasferiscono anche risorse umane", ha detto Illy.
ARC/Elisabetta Pozzetto