Campoformido, 3 ago - Parco tecnologico, museo dell' aviazione civile e militare, attrazione turistica: questo si propone di diventare il "Parco del volo di Campoformido" - iniziativa nata dalla volontà di recuperare lo storico aeroporto militare, culla del volo acrobatico italiano a partire dagli anni Venti del secolo scorso - il cui progetto è stato presentato oggi, alla vigilia dell'air show per il 45° delle Frecce tricolori.
"Abbiamo sostenuto volentieri il progetto del Parco che pensiamo potrà diventare un'occasione di attrattività turistica unica nella nostra regione - ha detto l'assessore regionale alle Attività produttive, Enrico Bertossi -. E' un'iniziativa attesa da molto tempo per dare casa e riconoscimento a centinaia di appassionati e volontari che da decenni hanno raccolto materiale sulla storia del volo. Una storia e una tradizione importante nella nostra regione - ha sottolineato Bertossi - che è sede da 45 anni della Pattuglia acrobatica delle Frecce tricolori".
"La 'casa comune' che ci auguriamo sia riferimento per tutte le associazioni di volo - ha detto ancora Bertossi - è stata individuata nel vecchio aeroporto militare di Campoformido, dove c'è ancora molto da fare, ma dove presto decollerà un progetto, che non sarà solo un museo, ma anche la sede di una scuola di paracadutismo e di tutte le attività che potranno avvicinare grandi e più piccoli ad una disciplina affascinante".
Un progetto che recupera un'area militare dimessa. "Appoggiamo il progetto perché prevede lo sforzo di ridare alla fruibilità di tutti i cittadini un'area che era finora chiusa e degradata", ha aggiunto Bertossi.
Ideato dall'Aeroclub Far East e dall'Istituto tecnico industriale Arturo Malignani di Udine, il Parco del volo dovrebbe essere inaugurato tra la fine del 2005 e l'inizio del 2006, dopo la trasformazione, in fasi successive, dell'ambito aeroportuale in un contenitore di eventi e di attività per il pubblico degli appassionati e dei turisti, ma anche una location originale adatta agli eventi organizzati dalle istituzioni e dalle aziende.
Il cantiere del Parco è stato oggi visitato anche dal capo di Stato maggiore dell'aeronautica, generale Leonardo Tricarico, che ha espresso il suo plauso per la serietà progettuale e per le finalità di formazione ed educazione delle nuove generazioni. Un plauso a cui si è aggiunto quello del senatore Giovanni Collino, che considera il progetto "strategico a livello nazionale" e si è reso interlocutore attivo presso il Governo per velocizzare l'iter burocratico per aprire il parco al traffico aeronautico turistico internazionale, con l'impegno dell'Enac, Ente nazionale aviazione civile.
Il Parco si candida infatti a diventare scalo "cittadino" per Udine, ovvero un aeroporto aperto al traffico turistico di natura diversa dalle strutture di Ronchi o di Venezia perché dedicato agli aerei leggeri e ultraleggeri.
La prima parte del progetto comprende nel suo complesso, - ha spiegato il presidente di Far East, Andrea Cantarutti - oltre un ettaro di zona aperta al pubblico con un percorso museale in cinque hangar, alcune aree educative e di divulgazione storico-scientifica. All'interno del Parco troverà ovviamente spazio anche una zona dedicata alle attività aviatorie diportistiche e sportive. Il Parco vanterà anche un centro di paracadutismo sportivo internazionale (6 dei 7 paracadutisti italiani campioni del mondo nel 2004 fanno parte di Far East) e l'attività di volo acrobatico tanto che nel suo insieme sarà una realtà unica nel suo genere in tutta l'Europa.
Sviluppata in cinque hangar, l'area espositiva-museale offrirà posto a mostre temporanee (Hangar 1) alle costruzioni aeronautiche in Friuli Venezia Giulia (Hangar 2), alla formazione aeronautica del Friuli Venezia Giulia (Hangar 3), alla storia dell'Aeronautica in regione (Hangar 4). L'Hangar 5 ospiterà invece una mostra interamente dedicata alla Pan.
Molte le autorità presenti a Campoformido, l'on. Pietro Fontanini, il vicepresidente del Consiglio regionale, Roberto Asquini, l'assessore provinciale al Turismo, Claudio Bardini, il sindaco di Udine, Sergio Cecotti e quello di Campoformido, Andrea Zuliani, il preside dell'ITI Malignani, Arturo Campanella e il preside emerito, Fabio Illusi, che è stato primo promotore del progetto, il prorettore dell'Università di Udine, Maria Amalia D'Aronco.
ARC/EP