ILLY, LE PROPOSTE ARE SU RIFORMA AIUTI DI STATO 2007-2013

Trieste, 12 set - L'Assemblea delle Regioni d'Europa (ARE) si dichiara "globalmente favorevole" alla proposta di riforma della Commissione Ue sugli Aiuti di Stato ma ritiene opportuno, ha sottolineato oggi a Trieste il presidente Riccardo Illy, l'introduzione di un elemento di differenziazione nel quadro degli aiuti orizzontali, cioè quelli finalizzati ad esempio a ricerca e sviluppo, alla tutela dell'ambiente, ai settori dedicati alla formazione ed alla lotta alla disoccupazione. Nell'odierna riunione del Comitato di presidenza dell'ARE, promossa nella sede del Consiglio regionale dai presidenti Riccardo Illy ed Alessandro Tesini, i vertici dell'Assemblea delle Regioni d'Europa (cui aderiscono 250 Regioni di 30 Paesi europei, interni ed esterni alla Ue) hanno dunque confermato il loro appoggio alla necessaria riforma degli Aiuti di Stato per il prossimo periodo di programmazione comunitaria 2007-2013, per meglio rispondere alle sfide della competitività e della coesione sociale e territoriale della Ue a 25, ma appunto ritengono indispensabile che Bruxelles eviti una concentrazione geografica degli aiuti stessi con l'effetto di creare una concorrenza artificiale tra aree suscettibili di riceverne e le regioni che non lo sono. Nella riunione, e nel corso della successiva conferenza stampa, Illy ed il vicepresidente della Commissione per le Politiche regionali, lo svedese Hakan Sandgren (Regione di Joenkoeping), hanno evidenziato come l'odierno Comitato di presidenza abbia approvato quattro specifici documenti indirizzati alla Commissione europea in cui ribadisce queste posizioni dell'Assemblea rimarcando in particolare l'esigenza che nel rilancio delle strategie di Lisbona - e dunque nell'ambito della riforma degli Aiuti di Stato i quali, anche perchè ora di entità inferiore, debbono essere "più mirati e meglio incanalati" - venga tenuto conto sia delle realtà dei territori svantaggiati che delle regioni confinanti con i nuovi partner Ue del Centro-Est Europa. Dunque, un regime apposito negli Aiuti di Stato per i territori più "difficili" come la montagna - "strutturalmente sempre in condizioni di svantaggio", ha osservato il presidente Illy - le aree rurali, le isole e, per quanto riguarda Friuli-Venezia Giulia (al confine con una Slovenia certamente interessato dai finanziamenti Ue di Obiettivo 1) o i Laender austriaci e tedeschi attigui ai nuovi membri comunitari l'introduzione di un bonus di 5 punti percentuali per evitare che l'intensità degli Aiuti superi un differenziale del 20 per cento tra una regione e l'altra. Una proposta peraltro già avanzata alla Ue dalla Regione Friuli Venezia Giulia e dai "colleghi" austriaci e tedeschi già lo scorso anno, hanno indicato Illy e l'assessore regionale per le Relazioni Internazionali Franco Iacop. Il Comitato di presidenza ha quindi preso posizione, confermando un suo complessivo gradimento alle proposte di Bruxelles, sulle misure relative al finanziamento dei servizi pubblici e soprattutto sull'esenzione dall'obbligo della notifica preliminare degli eventuali Aiuti di Stato per gli aeroporti più piccoli e per quelli a carattere regionale, "che giocano un ruolo chiave per la coesione economica, sociale e territoriale all'interno della Ue", ha precisato Illy. Un'esenzione che l'ARE chiede alla Commissione di estendere agli scali aeroportuali europei con meno di 2 milioni di passeggeri l'anno (rispetto all'attuale proposta di 1 ml.). Infine Illy ha annunciato che la prossima Assemblea generale dell'ARE in programma a Strasburgo i prossimi 24 e 25 novembre sarà dedicato al tema dell'innovazione nelle Regioni d'Europa, con una relazione di base di Isaac Getz, docente all'European School of Management di Parigi. In sede di presentazione il presidente del Consiglio Tesini, ai vertici della Conferenza delle Assemblee legislative regionali europee (Calre), aveva sottolineato come un rafforzamento in Europa del ruolo delle Regioni potrà costituire "la ripresa su basi più solide", dopo la recente battuta d'arresto, del processo di ratifica della nuova Costituzione comunitaria: Regioni quindi con più ruolo e più poteri, ha aggiunto, per costruire in Europa reti di autentica collaborazione e di vera integrazione. ARC/Roberto Micalli