ILLY,SISTEMA FEDERALE PER COMPETERE NEL GLOBALE

Roma, 11 ott - Un sistema di potere decentrato, un sistema federale, è certamente il modello ideale per competere a livello globale. Su questo tema il presidente della Regione Riccardo Illy ha centrato, oggi a Roma, il suo intervento alla "Tavola Rotonda con il Governo italiano/Competitività, sviluppo economico e internazionalizzazione" (promosso da Business International). Il presidente ha partecipato ad un dibattito, coordinato dal responsabile Rai di TG1 Economia, Dino Sorgonà, assieme al ministro Giovanni Alemanno, al segretario nazionale dei DS Piero Fassino, al consulente economico di Berlusconi, Renato Brunetta, ed ai presidenti di Autostrade Spa, Gian Maria Gros-Pietro, e di Edison Spa, Umberto Quadrino. Illy, sollecitato da Sorgonà, ha affermato di ritenere corretta l'"architettura" costituzionale realizzata nel 2001, una formula ispirata da quel "pensare globale per agire locale" predicata da tutti gli esperti di economia ed in grado di far competere il livello locale nel rispetto delle proprie peculiarità: tradizioni, usi, professionalità esistenti, specializzazioni imprenditoriali maturate. Una riforma, quella del 2001, che però non va solo "disegnata" ma anche completamente attuata, non solo trasferendo competenze gestionali ed amministrative ma anche prevedendo l'allocazione di risorse finanziare agli Enti locali in termini di compartecipazione al gettito tributario nazionale. "In Friuli Venezia Giulia stiamo cercando di dare completa attuazione a questa disegno costituzionale", ha illustrato il presidente Illy, ricordando, da un lato, la legge di riordino delle Autonomie locali, con il trasferimento delle competenze di tipo gestionale ed amministrativo, in primis ai Comuni e, dall'altro, la previsione che circa la metà delle risorse che vengono trasferite agli Enti locali sia trasferita in termini di compartecipazione a quanto riscosso nei singoli territori con l'Ire, imposta sul reddito delle persone fisiche. "Facciamo quindi in modo - ha aggiunto Illy - che vi sia da parte dell'Amministrazione comunale una coincidenza tra la responsabilità di gestire le competenze amministrative ed i servizi e l'acquisizione dei benefici che derivano nello svolgere al meglio questa attività in termini di gettito tributario riscosso sul territorio comunale". "Siamo convinti che in tal modo i Comuni sarebbero in grado di affrontare argomenti anche difficili come la decisione di autorizzare una discarica, di realizzare una nuova impresa manifatturiera, di insediare un termovalorizzatore, ma saprebbero anche che questo tipo di investimenti produrrebbe benefici all'occupazione, dunque un incremento del gettito dell'Ire ed alla fine un aumento delle loro entrate". Un ragionamento analogo varrebbe anche per le spese, ha indicato Illy, ricorrendo all'esempio dell'avvio di un nuovo asilo nido. A fronte infatti di un'uscita del bilancio comunale per creare nuovi posti di lavoro, lo stipendio delle persone impegnate in questa struttura generano imposte, mentre l'apertura dell'asilo consentirebbero alle donne di lavorare e queste a loro volta avrebbero un reddito sul quale pagare l'Ire di cui il Comune avrà una compartecipazione. "Ogni Comune, pertanto - ha concluso il presidente Illy - sulla base di una spesa sostenuta sarà in grado di calcolare la possibile quota di ritorno sotto forma di compartecipazione. Ma soprattutto avremmo Comuni, Province e Regione complessivamente orientati a sostenere in piena sinergia lo sviluppo economico". ARC/RM