Udine, 08 nov - "L'Are apprezza molto che tutte le conquiste che erano contenute nel Trattato costituzionale siano state conservate nel nuovo trattato di Lisbona, già ribattezzato il 'minitrattato', con il quale siamo riusciti a rafforzare il ruolo delle Regioni e quindi anche dell'Are. Uno dei punti che ci stava a cuore era poi, in particolare, la tutela della diversità linguistica ed etnica". Lo ha dichiarato il presidente della Regione e presidente dell'Are, Riccardo Illy, introducendo la sua relazione nella prima parte dei lavori odierni dell'Assemblea generale a Udine. In merito alla fase di integrazione europea, Illy ha espresso la fiducia dei membri Are, ma ha sollecitato l'Ue ad intensificare i lavori per i Paesi in fase di preadesione. "Tutta l'area centromeridionale dell'Europa - ha affermato Illy - dovrebbe al più presto essere integrata nell'Unione europea". Del tutto positivo il bilancio economico e politico dell'Are illustrato dal presidente. "Lo scorso anno abbiamo approvato la nuova strategia e credo che nel primo anno di attuazione abbiamo già dato prova del fatto che gli obiettivi che ci eravamo prefissi erano validi e hanno portato benefici ai cittadini delle nostre regioni", ha dichiarato Illy, ricordando i risultati dell'Are, in primis la richiesta di adesione di nuovi tredici membri (anche l'Andalusia, ex membro, ha riformulato adesione): Dolnoslaskie (Polonia), Kosice (Slovacchia), Kocaeli (Turchia), Kirsehir (Turchia), Licko Senska (Croazia), Heraklion (Grecia), Alythus (Lituania), Repebblika Sprska (Bosnia e Erzegovina), Sterea Ellada (Grecia), Hessen (Danimarca), Vlore (Albania), Cornwall (Regno Unito), Spalato (Croazia). Oltre ad estendere la rete dei membri sono aumentate anche le attività dell'organismo. "Tra le altre cose abbiamo potenziato progettualità nella regione lituana di Panevezys - ha spiegato Illy -, nelle aree di Kiev ed Odessa in Ucraina, abbiamo allacciato rapporti con il Bits, Boureau internazionale per il turismo sociale". Sul fronte politico Illy ha ricordato come l'Are non voglia essere considerato solo come un'associazione di Regioni ma "un vero e proprio partner" nel dialogo per la costruzione delle politiche europee. "Abbiamo avviato una discussione interna con i membri sulla politica regionale per il periodo 2007-2013. In tale contesto intendiamo collaborare strettamente con la Direzione generale per le politiche regionali dell'Ue". ARC/EP