Trieste, 24 ott - Un importante momento di verifica sull'attuazione della legge regionale sull'amianto, in particolare per quanto riguarda l'andamento epidemiologico, il censimento dei siti contaminati, lo stato di attuazione delle bonifiche e dello smaltimento dei materiali inquinati sul territorio del Friuli Venezia Giulia.
Così l'assessore regionale alla Salute e alla Protezione sociale Ezio Beltrame ha voluto sintetizzare, nel suo intervento conclusivo, il significato dei lavori della seconda Conferenza regionale sull'amianto, che si è svolta oggi a Trieste su iniziativa della Commissione regionale amianto. Come ha ricordato Beltrame, la Conferenza rappresenta uno degli adempimenti più importanti previsti dalla legge 22 del 2001, con la quale la Regione è intervenuta per affrontare in modo organico il problema.
"Nel campo della tutela della salute - ha ricordato Beltrame - abbiano istituito il Registro degli esposti all'amianto, per il quale stiamo ora valutando di introdurre alcune modifiche, e il Registro dei mesoteliomi. Nello stesso tempo, abbiano avviato iniziative di prevenzione sul lavoro e importanti progetti di ricerca, già finanziati, per approfondire le nostre conoscenze tecnico-scientifiche, che costituiscono la base di ogni intervento in campo sanitario".
Per le bonifiche dei siti inquinati, la Regione ha finora stanziato oltre 5 milioni di euro e sono stati eseguiti 11 mila interventi di rimozione di materiali pericolosi.
Nei diverse relazioni presentate alla Conferenza, sono stati in particolare approfonditi gli aspetti ambientali e sanitari (epidemiologia delle patologie amianto correlate, Registro degli esposti, sorveglianza sanitaria) collegati alla presenza dell'amianto in Friuli Venezia Giulia.
Nel suo intervento introduttivo, il presidente della Commissione Umberto Laureni ha voluto fornire un quadro generale del "sistema amianto" regionale, cioè di quel complesso di soggetti pubblici e privati che, sulla base di un quadro articolato di norme nazionali e regionali, hanno a vario titolo responsabilità nella gestione del problema amianto.
Laureni ha toccato le questioni per le quali non si è ancora arrivati a una soluzione del tutto soddisfacente, a cominciare dalla mancanza di discariche specializzate in Friuli Venezia Giulia. Occorre inoltre, secondo il presidente, arrivare a un censimento puntuale dell'amianto in opera, come strumento per gestire nel migliore dei modi il lavoro di rimozione, vale a dire per intervenire solo laddove l'amianto può costituire un effettivo pericolo. È inoltre necessario, secondo Laureni, intervenire in alcuni siti inquinati, come Montereale Valcellina e il greto del Cellina.
In occasione della Conferenza sono stati forniti i dati aggiornati del Registro regionale degli esposti all'amianto, compilato in base alla legge 22. Gli iscritti sono in totale 1.713, di cui 1.413 nella sezione "Esposizione professionale" e 300 in quella relativa alla "Esposizione domestica". La maggioranza degli iscritti si concentra nel territorio di tre Aziende per i servizi sanitari, la n. 1 "Triestina" (797 iscritti), n. 2 "Isontina" (383) e n. 5 "Bassa friulana" (488).
Per quanto riguarda l'età degli iscritti al Registro, la maggior parte riguarda la fascia tra i 56 e i 65 anni (685 iscritti) seguiti da quelli oltre i 66 anni (487). Nell'elenco relativo alla "Esposizione professionale" prevalgono nettamente gli uomini (1.376 su 1.413), mentre il rapporto si rovescia in quello della "Esposizione domestica", dove 292 su 300 sono donne.
I risultati della seconda Conferenza regionale sull'amianto saranno trasmessi, in base alle legge, alle commissioni del Consiglio regionale competenti per la sanità e per l'ambiente.
ARC/PF