Venezia 28 ott - "È ora di passare dalle parole ai fatti concreti: mentre noi continuiamo a discutere, gli altri progettano e realizzano. Il timore che i traffici passino a Nord delle Alpi è ormai un rischio reale con la Lione-Strasburgo in via di realizzazione. Dobbiamo assolutamente procedere con i Corridoi V e VI per mantenere la competitività del nostro territorio".
Questo l'auspicio del presidente della Regione, Riccardo Illy, a conclusione dell'intervento svolto oggi a Venezia al convegno internazionale di presentazione del Progetto Alpencors su "Una politica per il Corridoio V" organizzato dalla Regione Veneto.
Il Corridoio V - è stato affermato da più parti - deve essere visto come un sistema di relazioni che utilizza le infrastrutture: serve allora una "politica di Corridoio" quale scelta forte dell'Euroregione.
E proprio all'Euroregione - quale strumento di coordinamento delle attività istituzionali, sociali, culturali, ecc. - ha fatto riferimento il presidente Illy per dire che "deve favorire la progettazione di infrastrutture e il coordinamento di porti, aeroporti e strutture intermodali".
In quest'ottica il progetto Alpencors consiste in un approccio di tipo multisciplinare al tema del Corridoio, che cerca di restituire la complessità del rapporto economia-infrastruttura-territorio utilizzando cinque distinti sviluppi disciplinari quali economia, trasporti, tecnologia, intermodalità e logistica, territorio.
Un'impostazione sulla quale rappresentanti di Austria, Slovenia, Croazia, di Regione Veneto, del ministero delle Infrastrutture, di Trenitalia sono intervenuti illustrando i progetti e le priorità sui quali sono impegnati avendo come sfondo i corridoi internazionali.
Per quanto riguarda il Friuli Venezia Giulia il presidente Illy ha definito "indispensabile" il Corridoio V "perché esso mette in collegamento l'Europa Occidentale con quella Centro Orientale e in prospettiva con quella Sud Orientale e con l'Asia. L'opera poi serve anche a risolvere problemi infrastrutturali interni italiani".
Riguardo alle infrastrutture, esse sono di tipo plurimodale (il Corridoio V) e di tipo prettamente ferroviario (Corridoio VI). "A livello autostradale, però - ha continuato il presidente - mancano dei tratti in Slovenia e Ungheria e il Friuli Venezia Giulia è disponibile a un cofinanziamento in Slovenia; a livello ferroviario spesso siamo fermi a una rete ottocentesca, talora neppure elettrificata come accade in Slovenia. Per il Corridoio VI è ancora tutto da fare".
A tal proposito Illy ha citato la bocciatura del progetto preliminare per la tratta Ronchi-Trieste da parte della Commissione VIA; l'attesa per una decisione slovena in merito al collegamento Trieste-Capodistria e per la Trieste-Lubiana. E ha proposto che per certe opere di particolare interesse sovranazionale, l'Unione europea prenda in considerazione la possibilità di aumentare la quota di compartecipazione finanziaria.
Infine i servizi: "una rete di servizi efficienti - secondo il presidente - è essenziale a supporto delle infrastrutture. Ad esempio servirebbe un singolo operatore per il sistema portuale dell'Alto Adriatico; bisogna che le Regioni sostengano il sistema di trasporto intermodale; date le difficoltà esistenti per utilizzare le linee ferroviarie slovene verso l'Ungheria, sarebbe auspicabile un accordo per passare attraverso quelle austriache".
In sostanza: c'è molto da fare, ma finora non si è riusciti a dare concretezza alle idee e ai progetti.
ARC/Nico Nanni