Londra, 14 Nov - Ogni anno arrivano in Friuli Venezia Giulia circa 25 mila inglesi: un mercato ancora piccolo, ma il più dinamico e innovativo d'Europa, favorito dal collegamento aereo (low cost) con Ronchi, che trova nel Friuli Venezia Giulia tutto ciò che finora aveva trovato altrove, ma con in più una "genuinità speciale". Un ambiente ancora intatto, una ricchezza di storia e arte unici, una tradizione eno-gastronomica accattivante. Insomma il Friuli Venezia Giulia è per gli inglesi uno spicchio d'Italia decisamente appetibile.
Si tratta allora di lavorare su quel mercato perché le presenze inglesi - ma non solo quelle - diventino nel tempo molto più numerose. È in questa prospettiva che in questo periodo il Friuli Venezia Giulia è sbarcato in forze a Londra con una serie di iniziative di indubbio valore, che vede impegnati per tutto novembre e oltre istituzioni, operatori, produttori della regione.
Dapprima con una conferenza stampa cui hanno partecipato oltre 50 testate di assoluto prestigio; poi con la presentazione del "Primo Wine Tasting dei vini del Friuli Venezia Giulia" organizzato da Federdoc e dalla rivista Decanter e svoltasi il 9 novembre scorso. Con la partecipazione, fino al 17 - nell'ambito dello stand dell'ENIT - al World Travel Market, dove oggi, presente l'assessore regionale alle Attività produttive, Enrico Bertossi, si è svolto l'Open Day con la partecipazione di molti operatori.
Il 26 e il 27 novembre ci sarà la sponsorizzazione del "Cellars Lunch" dell'importante manifestazione "Decanter Fine Wiune Encounter 2005", dove saranno protagonisti vini del Friuli Venezia Giulia. Ma l'iniziativa che sta trovando maggiore visibilità è l'apposizione di una scritta su 150 taxi del centro di Londra, che per 60 giorni porteranno il messaggio (in inglese) "Friuli Venezia Giulia: c'è ancora molto da scoprire in Italia", ovviamente sapendo che in regione si è "Ospiti di gente unica".
Insomma un complesso di iniziative - che hanno richiesto un investimento di circa 200 mila euro - volte ad "aggredire" il mercato inglese. "Basti pensare - ha fatto notare l'assessore Bertossi - che lo World Travel Market è, con la BIT di Milano, la più grossa 'fiera del turismo' a livello mondiale e che qui convergono operatori di tutto il mondo". "Ciò che è interessante è che per la prima volta - fa eco il consulente strategico della Regione per il turismo, Josep Ejarque - i rappresentanti degli operatori regionali non stanno nello stand a proporre i loro 'prodotti', ma hanno dei contatti già stabiliti, grazie al lavoro di un anno, che ha consentito di preparare il terreno".
Una strategia volta - è stato fatto notare - a cambiare in profondità non solo la struttura del turismo regionale, grazie alla costituzione di un'Agenzia unica, sia pure con articolazioni sul territorio, ma della stessa mentalità: "Il cliente - sostiene Ejarque - non si aspetta, si va a cercare; non gli si propongono offerte e pacchetti già prestabiliti, ma si costruiscono cercando di interpretarne richieste, attese, interessi".
Aggiunge Bertossi: "Il turismo non si cambia con una legge regionale: da un lato servono operatori dotati di professionalità, apertura mentale, disponibilità e con il sorriso sempre pronto; dall'altro avvicinando la macchina organizzativa al 'businnes', con un'ottica regionale unica e aperta alla promozione".
Ciò che anche in questo periodo a Londra si vuol far passare è, con l'appetibilità dell'immagine del Friuli Venezia Giulia, un messaggio di cambiamento della politica e della promozione turistica. Oggi il turismo è cambiato, è sempre più orientato al "short break" fatto di pochi giorni di permanenza e volto a cogliere diverse possibilità. "La nostra regione ha molte potenzialità - afferma Pertossi - e vanno proposte tutte. Certo ci sono il mare e la montagna, ma la 'stagione' è ancora solo di tre mesi. Va allungata grazie alle città d'arte, agli eventi culturali e sportivi, all'ambiente, alle tradizioni, all'eno-gastronomia. Tutte cose che abbiamo e che dobbiamo imparare 'a vendere'".
ARC/Nico Nanni