Trieste, 30 nov - Comincia domani da Grado (Gorizia) il nuovo programma di prevenzione per il tumore al seno promosso dall'Amministrazione regionale con il quale si punta a sottoporre, entro la metà di febbraio del 2006, tutte le donne del Friuli Venezia Giulia tra i 50 e i 69 anni a un esame mammografico, da ripetere poi con cadenza biennale.
Per raggiungere questo obiettivo è stato organizzato un sistema capillare, con camper dotati di attrezzature diagnostiche che gireranno per tutto il territorio della regione. Le donne riceveranno una lettera con l'indicazione del luogo e dell'ora dell'appuntamento, che sarà possibile spostare chiamando un numero verde. Nell'iniziativa - completamente gratuita per le donne - sono stati coinvolti anche i medici di famiglia, i radiologi e il mondo delle associazioni.
Il programma di "screening mammografico" è stato presentato oggi a Trieste in un incontro con la stampa dall'assessore regionale alla Salute e alla Protezione sociale Ezio Beltrame, presenti anche il direttore dell'Agenzia regionale della Sanità Gino Tosolini e i rappresentanti dell'Azienda per i servizi sanitari n. 2 "Isontina", che ha il compito di avviare il nuovo progetto.
"La prevenzione - ha ricordato l'assessore - costituisce uno dei fondamentali principi strategici nell'organizzazione della sanità regionale. Proprio nel caso del tumore al seno essa ha dimostrato scientificamente la sua efficacia".
"Utilizzando i camper - ha aggiunto Beltrame - otteniamo un altro importante risultato: sgravare i reparti radiologici degli ospedali da una notevole mole di lavoro, migliorando così il problema delle liste di attesa".
Il programma dell'Amministrazione regionale parte dalla constatazione che il tasso di incidenza del tumore al seno in Friuli Venezia Giulia è superiore alla media nazionale: vengono diagnosticati ogni anno circa mille casi, mentre i decessi si attestano annualmente a 320, una mortalità del 10 per cento più alta di quella italiana.
D'altra parte sono ancora poche le donne tra i 50 e i 69 anni, la fascia d'età su cui la prevenzione ha dimostrato la sua efficacia, che in regione si sottopongono volontariamente a una periodica mammografia: solo il 35,4 per cento.
Nel programma messo a punto dalla Regione, come è stato sottolineato nel corso dell'incontro con la stampa, sono stati previsti anche gli eventuali passi successivi. È stato infatti definito un percorso per le donne i cui esami sono risultati negativi o sospetti, con successivi approfondimenti e trattamenti di tipo ospedaliero.
Gli operatori della sanità regionale ritengono che con questa iniziativa si possa ridurre la mortalità del 25 per cento. Ciò significa che a partire dai prossimi 8-10 anni potranno essere salvate dalle 2 alle 4 donne in più al mese.
ARC/PF