ILLY CONFERMA ESIGENZA PROGETTO FERROVIA AV/AC

Trieste, 07 dic - Grazie alla sua favorevole posizione geopolitica, il Friuli Venezia Giulia può diventare oggi la piattaforma logistica di collegamento fra i Paesi del Centro e dell'Est europeo da un lato, dell'Asia orientale dall'altro, vale a dire fra le due aree del mondo che stanno crescendo in questo momento a ritmi più elevati. Ma per raggiungere questo traguardo occorre migliorare le infrastrutture di trasporto della regione, e in particolare realizzare la nuova tratta ferroviaria ad Alta Velocità e Alta Capacità (AV/AC) prevista nel Progetto prioritario n. 6 dell'Unione europea. Su questa linea si è sviluppato l'intervento del presidente della Regione Riccardo Illy, che oggi ha partecipato a una tavola rotonda nell'ambito del convegno promosso a Trieste dalla Cisl sul tema "L'integrazione del sistema dei trasporti del Friuli Venezia Giulia nella rete europea e nei collegamenti internazionali". A discutere con Illy, nel dibattito coordinato dal segretario regionale della Cisl Sante Marzotto, sono stati Michele Zanetti, esperto del settore, il professor Giacomo Borruso, docente all'Università di Trieste, e i rappresentanti di due società impegnate nel campo dei trasporti, la compagnia di navigazione Lloyd Triestino e la società di logistica della Electrolux, che movimenta i prodotti in Italia per il gruppo multinazionale svedese. La strategia della Regione nel campo dei trasporti, ha ricordato Illy, può essere riassunta in quattro punti: completare e ammodernare la rete di infrastrutture; completare i nodi intermodali; arrivare a un riequilibrio modale, spostare cioè le merci dalla strada alla ferrovia e al mare; infine migliorare la qualità del servizio dei trasporti e puntare su una gestione logistica integrata. In questo quadro è fondamentale, secondo il presidente, realizzare le opere ferroviarie inserite nel Progetto prioritario n. 6, in particolare nella tratta da Venezia a Trieste, per poi proseguire verso Lubiana, Budapest e il confine con l'Ucraina. A questo proposito, ha ricordato l'importante accordo siglato con i sindaci del Comuni dell'area del Monfalconese, che ha permesso di modificare in modo sostanziale il progetto redatto da Rete Ferroviaria Italiana (Rfi), in modo da ridurre l'impatto ambientale e sociale delle opere. Nel valutare i vantaggi ambientali dei progetti ferroviari AV/AC occorre, per Illy, tener conto di una visione di ampio respiro. La ferrovia, rispetto alla strada, consente infatti di risparmiare energia, ha un minore impatto ambientale e infine "consuma" meno territorio, un quinto rispetto alle autostrade a parità di capacità di trasporto. Purtroppo in Italia e anche in Friuli Venezia Giulia si registra un ritardo nei progetti di ammodernamento delle infrastrutture a causa, ha rilevato Illy, di un atteggiamento di contrapposizione preconcetta, e a volte persino "ricattatorio", da parte di Enti locali, di ambientalisti, di alcune forze politiche del centrosinistra ma anche di settori della burocrazia ministeriale. Illy ha anche accennato alla situazione della Val di Susa. "Siamo di fronte - ha detto - a una minoranza rumorosa, molto rumorosa, con la quale è peraltro doveroso mantenere aperto un dialogo. Ma noi abbiamo il dovere di pensare alle esigenze della maggior parte dei cittadini, vale a dire della maggioranza silenziosa". ARC/PF