Bruxelles, 12 dic - Come si coniugano le nuove possibili cooperazioni transfrontaliere nell'area adriatico-alpina con le proiezioni finanziarie dell'Unione europea per il prossimo periodo di programmazione 2007/2013?
Di questo si è discusso oggi a Bruxelles alla tavola rotonda che ha visto riuniti nella sede del Friuli Venezia Giulia, con l'assessore regionale per le Relazioni Comunitarie Franco Iacop, il responsabile per la Cooperazione Territoriale della DG Regio della Ue, Esben Poulsen, il vicepresidente della Regione Istria, Sergio Bernich, il segretario generale dell'AGEG (Assemblea delle Regioni europee di confine), Jens Gabbe, nonchè alcuni dirigenti del Land della Carinzia.
Da un lato guardiamo infatti con interesse, ha in particolare sottolineato Iacop, sia al confermato ruolo, alla "centralità" dei Governi regionali e locali dell'Unione nelle politiche di coesione e nel raggiungimento degli obiettivi prefigurati dalla Strategia di Lisbona, sia al riconoscimento nel nuovo Obiettivo 3 della Ue per la collaborazione territoriale (transfrontaliera, interregionale e transnazionale) tra aree regionali di differenti Paesi comunitari.
"Allo stesso tempo siamo però preoccupati, anche a seguito delle ultime posizioni assunte dalla Presidenza inglese - ha voluto indicare l'assessore al direttore Poulsen - per lo stato di avanzamento del negoziato sulle prospettive finanziarie della Ue", preoccupazione che Iacop, nella sua qualità di vicepresidente, aveva rappresentato nei giorni scorsi anche a Maastricht al Comitato esecutivo dell'Assemblea delle Regioni europee di confine.
Una rarefazione delle disponibilità di risorse comunitarie provocherebbe di fatto, ha indicato Iacop, una riduzione dei fondi soprattutto per i nuovi Obiettivi 2 (competitività ed innovazione) e 3 (collaborazione territoriale) "mettendo così in difficoltà quelle politiche di integrazione che le nostre Regioni hanno sviluppato in questi anni e che ora si stanno 'apprezzando' nella prospettiva dell'Euroregione e, dunque, verso forme di cooperazione transfrontaliera particolarmente intense".
In questo senso, ha aggiunto Iacop, un ulteriore motivo di timore è anche legato al possibile accantonamento della previsione contenuta nella proposta di Regolamento Ue sul cosiddetto "Gect", cioè i Gruppi europei per la cooperazione territoriale, che sembrano incontrare ostilità da parte di alcuni Stati membri (come ha confermato oggi Esben Poulsen) "ma che invece rappresentano un'importante indicazione Ue per rafforzare le relazioni sui confini", ha sottolineato l'assessore regionale.
Poulsen, che ha chiuso l'incontro di oggi a Bruxelles, ha ribadito l'esigenza, più volte segnalata dal Friuli Venezia Giulia, di trovare modalità per collaborazioni trilaterali e non solo a livello bilaterale e la necessità che l'Unione europea si impegni a modificare quel progetto di cooperazione transnazionale nell'area mediterranea che oggi esclude Veneto, Friuli Venezia Giulia e Slovenia, inserendo invece tutte le altre realtà adriatiche.
ARC/RM