III Comm: illustrata pdl farmaci cannabinoidi
11 Febbraio 2016, ore 14:39
(ACON) Trieste, 11 feb - RCM - Cinque articoli per normare la sperimentazione della produzione di medicinali a base di cannabinoidi e modificare, così, la legge regionale n. 2 del 2013 sulla materia: si tratta della proposta di legge del Movimento 5 Stelle, primo firmatario Andrea Ussai, illustrata alla III Commissione consiliare presieduta da Franco Rotelli (Pd) e che sull'argomento organizzerà delle audizioni con i soggetti maggiormente coinvolti. Presente l'assessore regionale alla Salute, Maria Sandra Telesca.
L'articolo 1 - ha intanto spiegato lo stesso Ussai - prevede le finalità della proposta, ovvero ridurre il costo dei medicinali a base di cannabinoidi nel rispetto della normativa nazionale e regionale, nonché agevolare l'accesso agli stessi.
L'articolo 2 riprende il testo di leggi già adottate in altre Regioni e che non sono state oggetto di impugnativa costituzionale. La Giunta regionale può autorizzare azioni sperimentali, in forma di progetto pilota, con lo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze o con altri soggetti autorizzati, per produrre medicinali cannabinoidi. È previsto che, per tali finalità, siano altresì autorizzati l'avvio di progetti di ricerca, azioni sperimentali in collaborazione con le Università di Udine e Trieste, associazioni degli utenti e altri soggetti portatori di interesse o di specifiche competenze. Tali progetti di ricerca vanno considerati come prodromici alla produzione di sostanze e preparazioni vegetali a basa di canapa da parte di soggetti autorizzati.
Con l'articolo 3 si sostituisce l'articolo 4 della legge regionale 2/2013 (Modalità di erogazione dei medicinali e delle preparazioni magistrali a base di cannabinoidi per finalità terapeutiche) stabilendo che l'inizio del trattamento con farmaci cannabinoidi possa avvenire sia in ambito ospedaliero o in strutture assimilabili, sia in ambito domiciliare. La spesa resta a carico del Servizio sanitario regionale (Ssr) solo qualora il medico richiedente sia alle dipendenze di una struttura pubblica e il paziente sia trattato in regime di ricovero, o soggetto a day hospital, o percorso ambulatoriale, o in regime di assistenza domiciliare integrata. Nel momento in cui un paziente viene dimesso, la fornitura viene garantita sempre a carico del Ssr se si ravvisa un'esigenza di continuità terapeutica con il ricorso al farmaco la cui somministrazione è iniziata in ambito ospedaliero. Si prevede, inoltre, che il trattamento avviato in ambito domiciliare inizi o prosegua con la prescrizione redatta da un medico di medicina generale o da un medico specialista della Azienda sanitaria.
All'articolo 4 vi sono le disposizioni finanziarie (ipotizzati 10mila euro per far partire la sperimentazione); il 5 è l'entrata in vigore della legge.
Roberto Novelli (FI) ha mostrato apertura all'argomento, sicuramente da approfondire, mentre pareri già esplicitamente positivi all'iniziativa sono stati espressi da Silvana Cremaschi (Pd), Stefano Pustetto (Sel) e dallo stesso assessore Telesca, i quali però hanno suggerito che la proposta vada a integrare la legge regionale 2/2013 e tenga conto delle disposizioni che, nel frattempo, sono entrate in vigore con lo specifico decreto ministeriale di novembre 2015 ed entrato in vigore con il primo gennaio 2016.
Nel frattempo è già stato reso noto che nessuna Regione d'Italia ha iniziato alcuna sperimentazione, neppure con enti terzi mentre è partita la fase sperimentale da parte dello stabilimento di Firenze che prevede una fase pilota di 24 mesi e la produzione, nel 2016, di 100 chilogrammi di cannabis che serviranno per il fabbisogno annuale delle Regioni; che solo il ministero olandese ha ottenuto tutte le certificazioni necessarie per la produzione di preparati a base cannabinoidi e dunque tutta Italia si rifornisce da quel Paese; sono state 220 le ricette sino a oggi registrate in FVG, tutte a carico dei pazienti, e che l'orientamento è di creare un programma generale da parte di medici specialisti, ma non di far dipendere le prescrizioni direttamente dai medici di base. III Comm: parere favorevole modifiche regolamento Carta famiglia
11 Febbraio 2016, ore 15:24
(ACON) Trieste, 11 feb - RCM - La III Commissione consiliare - presidente Franco Rotelli (Pd) - si è espressa favorevolmente all'unanimità alle modifiche apportate dall'assessore Maria Sandra Telesca al regolamento per l'attuazione della Carta famiglia prevista dalla legge regionale n. 11 del 2006, relativa ai sostegni alla genitorialità.
In particolare - ha spiegato l'assessore - si è trattato di adeguare il regolamento alle nuove disposiziono per l'Indicatore della situazione economica equivalente (Isee) entrate in vigore con il primo gennaio 2016. Si afferma, inoltre, che le Carte famiglia emesse nel 2015 sono valide sino al 14 agosto 2016 e che ogni Carta dura un anno dalla sua emissione.
Posto che va rivisto l'intero impianto della Carta famiglia - ha detto ancora la Telesca -, registriamo le maggiori domande da parte di coloro che hanno un Isee intorno ai 20mila euro annui. Per loro, la somma erogata annua è di circa 400-500 euro. Chi ha il massimo di Isee previsto (30mila euro), piuttosto che affrontare un iter comunque abbastanza complesso per la domanda, rinuncia, anche perchè la somma erogata solitamente non supera i 250 euro all'anno. III Comm: tavolo lavoro su disturbi comportamento alimentare
11 Febbraio 2016, ore 15:26
(ACON) Trieste, 11 feb - RCM - Disturbi del comportamento alimentare: la III Commissione consiliare ha creato un tavolo di lavoro su questo tema, di cui - ha fatto presente Renata Bagatin (Pd) che lo ha promosso - si sta parlando da due anni, ma ancora non si è tradotto in alcuna azione concreta. Si tratta di patologie che colpiscono soprattutto i giovani e in particolare le donne. Intendiamo creare una sottocommissione che voglia dare un'accelerata alle iniziative regionali, perché per colpa non importa di chi - oggi importa fare - si è perso sin troppo tempo e la situazione appare incagliata. Oltre alla Bagatin, del gruppo faranno parte Roberto Novelli (FI), Andrea Ussai (M5S), Gino Gregoris (Citt), Stefano Pustetto (Sel), Valter Santarossa (AR) e Silvana Cremaschi (Pd).
Il loro compito - ha sottolineato il presidente della Commissione, Franco Rotelli (Pd) - sarà di coordinarsi con la direzione regionale Salute, da cui è già arrivata la massima collaborazione personale dell'assessore Maria Sandra Telesca che ha messo a disposizione il documento seppure parziale sino a oggi stilato appunto dai suoi uffici, ma anche muoversi sul territorio per raccogliere dati e testimonianze di queste patologie troppe volte sottovalutate o celate.
Da parte dei consiglieri, il desiderio di capire la situazione reale del problema, apprendere chi sono i soggetti coinvolti, quanti sono, dove vanno a curarsi (molti pare si rivolgano al Veneto), quanto la Regione spende o dovrebbe spendere per loro.