CR: commemorazione Giorno della Memoria (1)
26 Gennaio 2016, ore 11:42
(ACON) Trieste, 26 gen - MPB - La seduta del Consiglio regionale si è aperta con la commemorazione del Giorno della Memoria, nell'Aula consiliare, alla presenza delle autorità religiose del mondo ebraico e di altre confessioni, mentre sui monitor sui quali solitamente appaiono i risultati delle votazioni scorrevano immagini del patrimonio archivistico della Rai riferite all'olocausto.
Il presidente del Consiglio Franco Iacop, prima del suo intervento ufficiale, ha rivolto un cordiale Shalom al Rabbino capo della Comunità ebraica di Trieste e del Friuli Venezia Giulia Rav Eliezer Shai Di Martino per aver accolto l'invito a condividere con l'Assemblea legislativa regionale la riflessione sul Giorno della Memoria.
Rav Eliezer Shai Di Martino è Rabbino capo a Trieste dal luglio del 2014, ed è qui giunto dopo essere stato per sette anni Rabbino capo a Lisbona.
Iacop ha poi salutato anche il presidente della Comunità ebraica di Trieste e del Friuli Venezia Giulia Alessandro Salonichio, il parroco della Comunità Greco Orientale l'archimandrita Grigorios Miliaris, con il presidente della Comunità Stylianos Ritso, i presidenti del Centro Buddhista Tibetano Malvina Savio e del Centro culturale islamico di Trieste e della Venezia Giulia Saleh Igbaria, e tutti i rappresentanti di queste comunità presenti alla cerimonia.
CR: Giorno della Memoria, la voce della Comunità ebraica (3)
26 Gennaio 2016, ore 11:42
(ACON) Trieste, 26 gen - AB - Si è detto onorato di poter celebrare in Consiglio regionale il Giorno della Memoria il presidente della Comunità ebraica di Trieste e del Friuli Venezia Giulia Alessandro Salonichio.
Questo evento - ha affermato - dev'essere un monito, un segnale affinché queste orribili tragedie non vengano dimenticate e siano un insegnamento per le attuali e le future generazioni. Non possiamo dimenticare cosa c'è dietro questa ricorrenza: ci sono milioni di esseri umani, non solo ebrei, perseguitati e uccisi. Pensiamo alla Comunità ebraica di Gorizia, che fu praticamente annientata, o al migliaio di ebrei deportati da Trieste, dei quali solo poche decine fecero ritorno.
Nulla potrà mai alleviare questo dolore - ha concluso - ma è nostro compito perpetrare una memoria viva, partecipe di quel che è successo, affinché tragedie inenarrabili come questa non possano mai più riproporsi.
Mi identifico con le parole del presidente della Comunità ebraica - ha poi detto il Rabbino capo di Trieste Rav Elizer Shai Di Martino. Questi momenti devono riportarci a ricordare attivamente ciò che è accaduto attraverso la testimonianza di chi ha vissuto questa tragedia, per conoscerne le dimensioni umane.
Il Rabbino ha quindi voluto concludere il suo intervento con una preghiera tradizionale, recitata in ebraico e in italiano.