A TRIESTE UN CONVEGNO SUL LIBERO ACCESSO ALLE BANCHE DATI

Trieste, 25 gen - Patrimoni culturali, sistemi informativi e Open Data: accesso libero ai beni comuni?: su questo tema giovedì 28 e venerdì 29, a Trieste, presso la sala Tessitori del Consiglio regionale in piazza Oberdan 6, docenti universitari, giornalisti, rappresentanti del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e Turismo (MiBACT), ricercatori, tecnici informatici si confronteranno in un Forum che si preannuncia di livello nazionale per la presenza di personalità note per il loro impegno nella direzione della partecipazione democratica alla conoscenza. L'iniziativa, alla quale interverranno anche la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani (venerdì), il presidente del Consiglio regionale Franco Iacop e l'assessore alla cultura Gianni Torrenti (giovedì), è dell'Istituto regionale per il Patrimonio Culturale (IPAC) del Friuli Venezia Giulia, Ente pubblico di recente costituzione che raccoglie la storica eredità del Centro regionale di catalogazione e restauro dei beni culturali, sempre con sede a Villa Manin di Passariano. Sul tema di un accesso ai documenti con dati pubblici che permetta anche un'agevole interoperabilità degli stessi si confronteranno i protagonisti di esperienze innovative sia nel settore pubblico che privato, a partire da Giuliano Volpe, archeologo, già rettore dell'Università di Foggia, oggi presidente del Consiglio superiore dei Beni culturali e paesaggistici, il più autorevole organo di indirizzo del Ministero, e autore di numerose pubblicazioni, l'ultima delle quali Patrimonio al futuro. Un manifesto per i beni culturali e il paesaggio, sarà presentata a Trieste a chiusura della prima giornata di lavori. Qualificati interventi sui temi del libero accesso e della Riforma dei beni culturali, con un'approfondita valutazione delle prospettive per la ricerca, collegate alla valorizzazione del patrimonio, risorsa turistica di primaria importanza per l'Italia, saranno presentati sempre nella prima giornata del convegno da esperti e docenti universitari provenienti da Puglia e Toscana, dall'Università Roma Tre, dall'Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD) di Roma, e dalla Soprintendenza Archeologia del Friuli Venezia Giulia. Un altro autore di best sellers nel settore dei beni culturali, come il fortunato L'Italia agli italiani. Istruzioni e ostruzioni per il patrimonio culturale, Daniele Manacorda, aprirà la seconda giornata che proseguirà con la presentazione di esperienze innovative su sistemi di governance in grado di riannodare il filo spezzato tra cittadini e patrimonio, a partire da quelle maturate con la promozione delle aree archeologiche della città di Roma per giungere poi alle iniziative dell'Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna. Per il Friuli Venezia Giulia gli esperti dell'IPAC di Passariano presenteranno poi, grazie al nuovissimo sito dell'IPAC, le modalità di catalogazione partecipata del newSIRPaC, banca dati ricca di oltre 300.000 schede sul patrimonio culturale regionale, tra le prime in Italia a essere consultabili on line. Ma non mancheranno altre esperienze in regione, presentate da Insiel, dalla Cineteca del Friuli, dall'Università di Udine e dalle associazioni di bibliotecari e archivisti. Concluderà l'intensa due giorni Cinzia Dal Maso, giornalista, collaboratrice di La Repubblica e direttore della rivista Archeostorie, presentando il suo ultimo libro L'archeologia è anche mia, un manuale non convenzionale che offre spunti originali e concreti agli archeologi del futuro, con un occhio attento al mondo digitale. ARC/PPD/Com