Trieste, 08 feb - "Il Friuli Venezia Giulia è una Regione che crede nella conoscenza, nella sua produzione e impiego per trasformarla in innovazione, l'unica strada per mantenere la competitività nell'economia globale".
Lo ha sottolineato il presidente della Regione Riccardo Illy intervenendo oggi, nel Centro congressi di Area Science Park, alla quinta conferenza annuale degli Enti di ricerca nazionali e internazionali operanti nel Friuli Venezia Giulia, riuniti in un Coordinamento promosso dai ministeri dell'Università e Ricerca e degli Affari esteri, oltre che dalla stessa Regione.
Alla Conferenza era presente anche l'assessore regionale alla Formazione, Università e Ricerca Roberto Cosolini.
Illy è intervenuto alla tavola rotonda, coordinata dal presidente dell'OGS (Istituto nazionale di oceanografia e geofisica sperimentale) Iginio Marson, sul tema "Sinergie pubblico-privato per la crescita economica, sociale e culturale della Regione Friuli Venezia Giulia".
Al dibattito hanno partecipato Raffele Liberali, della Direzione generale Ricerca della Commissione europea, Piero Della Valentina, presidente regionale di Confindustria, Roberto Antonione, sottosegretario agli Affari esteri, e Guido Possa, viceministro all'Università e ricerca.
Il presidente Illy ha ricordato come la Regione, consapevole della fortuna di avere in Friuli Venezia Giulia una così alta concentrazione di Università ed enti di ricerca, abbia rafforzato il sostegno all'attività di produzione della conoscenza e al trasferimento tecnologico, promuovendo nello stesso tempo la diffusione della cultura dell'innovazione.
"Il nostro compito - ha osservato il presidente - è di rendere più facilmente disponibili le risorse che servono all'innovazione: umane, conoscitive, finanziarie, materiali e amministrative. Sono convinto che gli imprenditori, i manager e i lavoratori della regione sono all'altezza di raccogliere la sfida di utilizzare la conoscenza per essere sempre più competitivi nell'economia globale".
Nella relazione introduttiva, la presidente di Area Science Park Maria Cristina Pedicchio ha sottolineato come gli Enti di ricerca riuniti nel Coordinamento, proprio grazie a questa iniziativa, lavorino sempre più in sinergia non solo fra di loro, ma anche con le imprese e con il territorio, facendo quindi sistema.
Nei 40 Enti che fanno parte del coordinamento vi sono 7.500 addetti con un'incidenza dei ricercatori sulla popolazione totale di 8,8 per mille, molto vicina a quella del Giappone di 10,1 e degli Stati Uniti di 9, ma molto superiore a quella italiana (2,9 per mille) ed europea (5,4).
Sempre più significativa è d'altra parte la ricaduta imprenditoriale dell'attività di ricerca in Friuli Venezia Giulia. Nei parchi scientifici regionali sono insediate 100 aziende, con 2.000 addetti, una quota importante del totale nazionale (310 imprese con 3.821 addetti nei 23 parchi italiani).
Inoltre, il 20 per cento delle piccole imprese industriali della regione (dai 5 ai 50 addetti) ha avviato innovazioni di prodotto o di processo produttivo, dimostrando come il trasferimento tecnologico abbia cominciato a incidere nel tessuto economico del Friuli Venezia Giulia.
Il "sistema" della ricerca in Friuli Venezia Giulia si pone ora, ha detto Maria Cristina Pedicchio, quattro obiettivi strategici: diventare un punto di riferimento per il costituendo European Institute of Technology da parte dell'Unione europea, accreditarsi come sede di un'Agenzia Nazionale dell'Innovazione, concentrare l'attività di ricerca in due settori-chiave per il futuro: nanoscienze ed energia.
ARC/PF