Trieste, 31 mag - Non pauroso o puzzolente ma originale, questo è il significato della parola inglese "funky" che, abbinata a "business", dà vita ad un nuovo modo di pensare ed agire positivo, presupposto fondamentale per creare un management svincolato dalle consuetudini ed in grado di generare l'obiettivo finale: l'economia del benessere.
Il presidente del Friuli Venezia Giulia presenta così, al Centro Congressi della Stazione Marittima di Trieste, il meeting organizzato da IAL e Regione nell'ambito del progetto "Imprenderò", introducendo nelle vesti di anfitrione (ma in versione funky, come un gruppo di spalla che apre la strada al concerto più atteso...) colui che viene posizionato al nono posto della classifica mondiale dei pensatori, lo svedese Jonas Ridderstrale, giovane luminare del Centro studi avanzati economici di Stoccolma.
Senza apparenti formalità e davanti ad una platea formata in buona parte da studenti delle scuole superiori, approda in Friuli Venezia Giulia il funky business irriverente ma efficace, deregolamentato ma creativo, legato alla conoscenza ma innovativo nel sorprendere un mercato sempre più termometro del vivere quotidiano.
Così il presidente illustra agli studenti ma anche agli imprenditori presenti il progetto di una Regione che punta a rilanciare l'economia anche attraverso la coesione sociale, evitando di ergersi a imprenditrice ma aiutando strutturalmente e finanziariamente le aziende ad innovare, a valorizzare le idee per conquistare il mercato. Istruzione e formazione alla base di un processo che, attraverso iniziative quali Imprenderò, svilupperà la cultura di impresa nelle scuole e - sottolinea il presidente - permetterà di creare una scuola per imprenditori, un vero e proprio corso di laurea in una delle Università regionali.
Ma oggi sono il funky business, la società della sorpresa e dell'apparenza dove le emozioni hanno il sopravvento, ed il suo acclamato "guru" a salire sul palco da protagonisti. Dopo un bombardamento visivo ma non invasivo di aforismi e definizioni di funky, accompagnati dai ritmi del percussionista jazz friulano U.T. Gandhi, i concetti volano dall'entusiasta esposizione di Ridderstrale ed a volte si insinuano tra parole e modelli.
Il fulcro di tutto è l'originalità, la cancellazione di schemi precostituiti per lasciare andare la propria creatività verso il successo. Sorprendere e rimanere sorpresi - afferma il pensatore economico - sono alla base del nuovo management fondato sull'esaltazione della differenza positiva e non sugli interventi migliorativi della differenza negativa. Perché, per quanto uno intervenga su quelle che sono considerate le proprie deficienze, potrà diventare un SuperZero ma non un innovatore.
Ridderstrale non professa il SuperIo ma valorizza alla massima potenza la forza propulsiva dell'autostima, della fiducia in se stessi che, per raggiungere il successo personale, incide fino al 38 p.c. contro il 28 p.c. della conoscenza. Sbagliare non è un difetto ma imparare a gestire gli errori è il segreto di chi guarda in alto e non in basso. L'unicità paga, l'imitazione no perché in una società trasformatasi da collettivista ad individualista il soddisfacimento delle proprie ambizioni si costruisce sui nostri punti di forza.
Gli studenti applaudono e sognano, gli imprenditori sorridono e giudicano se stessi. Il business dell'originalità non è più un mistero e la filosofia ispiratrice sta tutta in Funky Business, il libro culto della net-generation scritto da Ridderstrale e dal suo collega Kjell Nordstroem, due nordici che di freddo e distaccato hanno ben poco, anzi nulla.
ARC/Fabio Carini