Udine, 8 mar - A Udine la "Giornata della Donna" è stata celebrata - fra l'altro - all'insegna dell'aumento della presenza femminile nelle facoltà scientifiche. L'occasione è stata l'assegnazione del primo premio di iscrizione a quelle facoltà, promosso dal Progetto "Donna, Scienze e Tecnologie".
Un Progetto nato dall'incastro tra mercato del lavoro (il tasso di occupazione in Italia è basso in generale e lo è quello femminile in particolare) e istruzione (anche questo tasso è basso rispetto al resto d'Europa), e realizzato grazie alla sinergia fra Università, Regione (che ha concesso il finanziamento con un uso innovativo del Fondo Sociale Europeo) e sistema imprenditoriale.
Al Palamostre di Udine, alla presenza di numerose giovani studentesse - che poi hanno ricevuto il premio dalle mani di vari testimonial - rappresentanti della Regione, dell'Università, delle Autonomie Locali, delle Pari Opportunità, del mondo imprenditoriale, hanno illustrato i temi connessi con lo sviluppo della presenza femminile nelle facoltà scientifiche. Quindi dati statistici, ma anche esperienze di vita e di lavoro, atti - gli uni e le altre - a stimolare le giovani a non badare ai condizionamenti sociali e ad abbracciare il mondo dello studio e del lavoro senza paura e ponendosi sempre un obiettivo da perseguire.
Da parte della Regione - rappresentata dal Presidente, dagli assessori al Lavoro e Formazione e alle Pari Opportunità - vi è la piena adesione al Progetto, in quanto esso rientra nell'obiettivo fondamentale della Regione stessa: migliorare la qualità della vita dei cittadini. Un obiettivo che si consegue agendo sullo sviluppo dell'economia, della cultura, sull'ambiente e sui servizi al cittadino.
L'economia si sviluppa con la piena occupazione, ma anche con la "buona" occupazione. Nel senso che se va incentivata l'occupazione, in particolare quella femminile, aumentando i servizi sociali a favore della famiglia (come previsto dalla prossima legge regionale sulla famiglia), non di meno è opportuno lavorare - assieme alle università, centri di ricerca, ecc. - per far sì che vi siano più laureati e laureate nelle materie scientifiche e tecnologiche per far fronte alle esigenze delle imprese a più alto tasso di conoscenza.
In definitiva si tratta di operare sulla cultura, sulla formazione, sui servizi per rimuovere gli ostacoli che ancora si frappongono all'elevazione formativa delle donne e alla loro pari opportunità nel mondo del lavoro. Ma si tratta anche di operare sulla comunicazione affinché i giovani conoscano tutte le potenzialità delle materie scientifiche e conoscendole ne vengano attratti. Anche per questo la Regione continuerà a sostenere il Progetto e le relative borse di studio, visti anche i risultati positivi finora conseguiti.
ARC/Nico Nanni