Monfalcone, 26 mag - Ricerca, Formazione del capitale umano ed Innovazione/Investimenti finanziari sono i tre fattori, i tre punti angolari di quello che è stato anche definito come il "triangolo della conoscenza" che debbono ora integrarsi per sviluppare in Friuli Venezia Giulia il distretto tecnologico della Navalmeccanica, un'azione strategica importante non solo per questa regione ma anche a livello nazionale.
E questo distretto, che ovviamente ruota attorno al ruolo di Fincantieri, è stato presentato oggi a Monfalcone nel corso del convegno (promosso congiuntamente da Regione e Fincantieri) "Cluster-Innovazione-Sviluppo: il polo della navalmeccanica", che ha permesso di riconfermare l'importanza ed il valore per il territorio che questo progetto rappresenta da parte di tutti gli "attori" coinvolti: dalla Regione, rappresentata dagli assessori al Lavoro, Formazione e Ricerca ed alle Attività Produttive e dal presidente della competente Commissione consiliare, al Comune di Monfalcone, dalle parti sociali, Confindustria ed organizzazioni sindacali, al sistema della ricerca (AREA Science Park, Università di Trieste ed Udine, SISSA), dal partner finanziario Friulia, chiamato a sostenere le PMI coinvolte, allo stesso "gigante" Fincantieri.
Ricerca, Formazione ed Innovazione che nel distretto della Navalmeccanica (per il quale si sta lavorando con intensità da un anno e mezzo, ha ricordato l'assessore regionale al Lavoro) saranno coordinati da due "cabine di regia", la seconda della quale, su base più allargata, sarà chiamata ad ascoltare e recepire le esigenze di un indotto molto articolato e dunque anche probabilmente complesso, ma che di fatto rappresenta, ha segnalato l'amministratore delegato di Fincantieri, circa il 75 per cento del valore di una nave costruita a Monfalcone.
C'è dunque il pieno impegno di Fincantieri a far parte di questo progetto, ha indicato l'amministratore delegato Giuseppe Bono, perché promuovere uno sviluppo dell'indotto, del tessuto imprenditoriale locale e della cultura delle sue maestranze, è fondamentale per difendere il prodotto nave da crociera dalla concorrenza del Far East.
Un business che resta strategico se si considera che il "portafoglio" navi da crociera di Fincantieri vale (tra passato e future navi da costruire) qualcosa come 20 miliardi di euro, che Fincantieri è leader nei settori di mercato delle navi da crociera e dei traghetti, rispettivamente con il 46 ed il 37 per cento, e che la tendenza da qui al 2014 parla di un incremento dell'8 per cento/anno dei passeggeri, passando quindi dai 15 ai 27 milioni di turisti imbarcati.
Allo sviluppo tecnologico e produttivo del sistema delle PMI legate alla crocieristica è poi pronta ad offrire il suo sostegno Friulia, hanno affermato l'assessore regionale al Lavoro e l'amministratore delegato Michele Degrassi, grazie ad un fondo di venture capital avviabile a fine anno con risorse finanziarie pari a 40 milioni di euro, che sarà comunque destinato anche ai comparti delle nanobiotecnologie ed all'elettrodomestico "bianco".
Ma il distretto della Navalmeccanica rappresenta non solo una sfida per il Monfalconese e le aree territoriali da cui provengono le piccole e medie imprese legate alla costruzioni navali. Può infatti costituire, ha sottolineato l'assessore regionale alle Attività Produttive, il "progetto pilota" per altri poli dedicati, quali ad esempio quello della Subfornitura nell'area di Pordenone.
L'appoggio alla nascita di questo distretto appare dunque unanime, "un'occasione fantastica" per il presidente regionale di Confindustria Piero della Valentina, in grado di cambiare la qualità del territorio, ma che dovrà "comprendere" anche il tema delle politiche Fincantieri in materia di qualità del lavoro e degli appalti, hanno segnalato per Cgil, Cisl e Uil Ruben Colussi, Paolo Moro e Luca Visentini.
ARC/Roberto Micalli