Gorizia, 11 ott - "Nell'epoca della globalizzazione finanziaria, economica, culturale e sociale, l'immigrazione rappresenterà sempre di più in futuro non tanto un problema, quanto un'opportunità, anzi un fattore competitivo". Lo ha sottolineato il presidente della Regione Riccardo Illy che oggi a Gorizia è intervenuto al convegno "L'azienda come luogo di integrazione multietnica", organizzato dai giovani della Confindustria del Friuli Venezia Giulia in collaborazione con l'Unar (Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali) della Presidenza del Consiglio dei ministri. Nel corso del convegno, sulla base di un documento elaborato dai giovani imprenditori, si sono confrontati esperti, magistrati e imprenditori, che hanno portato diretta testimonianza delle esperienze realizzate in alcune imprese del Friuli Venezia Giulia, in un dibattito coordinato dal giornalista Toni Capuozzo, vicedirettore del TG 5 ed editorialista del quotidiano "Il Foglio". Un tema "ostico", quello dell'integrazione in fabbrica, come ha sottolineato Illy, che è invece opportuno affrontare in modo diretto, come hanno avuto il coraggio di fare i giovani della Confindustria. È stato proprio il presidente regionale di Confindustria Adalberto Valduga, nel suo intervento introduttivo, a rilevare come "l'impresa possa giocare un ruolo decisivo in questo campo, poiché la coesistenza e la collaborazione fra le mura di una fabbrica costituisce un volano per l'integrazione, sempre che attorno vi sia un territorio capace di pianificare il mercato del lavoro e di accogliere". Per il presidente Illy, stiamo andando verso un'epoca in cui la diversità non sarà semplicemente tollerata, come nella fase caratterizzata dall'affermarsi della democrazia e dell'industrializzazione, ma sarà anzi ricercata come fattore competitivo. Nell'era della globalizzazione e dell'economia della conoscenza, ha rilevato il presidente, sono destinate infatti a sopravvivere e ad avere successo quelle imprese e quei sistemi territoriali che sono maggiormente capaci di innovare, e innova chi è più creativo. Illy ha proposto l'esempio delle grandi istituzioni scientifiche internazionali, dove vengono appositamente costituiti gruppi di ricerca multiculturali, perché si è visto che in questo modo si accresce notevolmente la creatività e la capacità di risolvere problemi complessi. Per questo, secondo il presidente, il principale vantaggio competitivo dell'Europa è proprio la sua diversità linguistica, culturale e religiosa, che le permetterà di sopravanzare il modello degli Stati Uniti basato invece sull'assimilazione. In questo senso il Friuli Venezia Giulia, con le sue tre minoranze riconosciute (slovena, friulana, tedesca) e altri gruppi storicamente presenti in regione, costituisce un originale modello di "integrazione conservativa". Per questo la Regione, ha ricordato il presidente, ha approvato una legge per favorire l'integrazione dei nuovi immigrati e sta elaborando altre leggi per le lingue e le culture delle minoranze. "Se riusciremo a integrare i nuovi immigrati e a valorizzare le minoranze - ha concluso Illy - la capacità di competere del Friuli Venezia Giulia, in termini di produzione e di utilizzo delle conoscenze per innovare, non potrà che crescere nel tempo, dando al Friuli Venezia Giulia una posizione di rilievo nell'ambito dell'Unione europea". ARC/PF