INAUGURATO STABILIMENTO MANGIAROTTI SEDEGLIANO

Sedegliano, 30 mar - Azienda leader a livello mondiale nella costruzione di apparecchiature a pressione, anche di notevoli dimensioni (dalle 400 alle 1.000 tonnellate) per le industrie chimiche e petrolchimiche e per il settore della generazione di energia, la "Mangiarotti" di Pannellia di Sedegliano ha festeggiato i 75 anni di vita, inaugurando la nuova palazzina uffici e la ristrutturazione dello stabilimento (30 mila metri quadri coperti) e presentando la nuova proprietà costituita da imprenditori bergamaschi, guidati dall'amministratore delegato, Paolo Di Salvo. La "Mangiarotti" è un'azienda storica del Friuli Venezia Giulia e nello stabilimento di Pannellia e in quello nuovo di San Giorgio di Nogaro occupa 210 dipendenti più una trentina di esterni: nel complesso circa 40 lavoratori provengono dall'estero. L'azienda, come è stato illustrato, lavora su commesse delle più importanti società d'ingegneria e ha contratti già stipulati per tutto il 2007 e ottime prospettive per il futuro, anche occupazionali. Davanti a una realtà del genere, la Regione - rappresentata dal suo presidente e da diversi consiglieri regionali, presenti anche i sindaci di Sedegliano e di Codroipo, il presidente della Provincia di Udine, l'arcivescovo di Udine, oltre a rappresentanti del mondo produttivo e sindacale - non solo esprime compiacimento, ma sottolinea come la politica perseguita vada proprio nel senso di sostenere il cambiamento necessario per ridare slancio al nostro sistema produttivo. L'esempio della Mangiarotti, operante nel settore manifatturiero non hi-tech, dimostra che anche da questo settore possono venire prospettive di sviluppo e che prodotti di qualità possono esser competitivi con le produzioni di Paesi a basso costo del lavoro. Pertanto le leggi regionali su Piccole e Medie imprese, innovazione, lavoro, welfare, la riduzione selettiva dell'Irap, la trasformazione di Friulia in holding sono tutte risposte alle richieste di un'economia regionale in forte trasformazione verso produzioni a più elevato tasso di conoscenza e di innovazione. ARC/Nico Nanni