Crauglio, 07 ott - Il Friuli Venezia Giulia è una terra disseminata di castelli, opere fortificate, dimore secolari. Edificati a picco sul mare, oppure maestosamente collocati su verdi colline, o ancora immersi in parchi di risorgiva, o più semplicemente al centro di antichi borghi di cui rappresentavano la residenza più prestigiosa, tutti sono testimonianze preziose della storia, delle vicende artistiche a culturali della regione. Diversi, tra essi, sono noti in Italia e nel mondo e, come il Castello di Miramare a Trieste, sono aperti al pubblico lungo l'intero arco dell'anno. Tuttavia non sono pochi i castelli privati e ancora abitati dai proprietari. Nell'intento di far conoscere questo straordinario patrimonio, da diversi anni su iniziativa del Consorzio per la salvaguardia dei castelli storici del Friuli Venezia Giulia si rinnova - in genere due volte all'anno, in primavera e autunno - la manifestazione "Castelli aperti". Un incontro con la storia che si è ripetuto anche oggi, quando la stessa prestigiosa sede del Consorzio - la Torre di Porta Aquileia a Udine - e dodici antiche dimore (Arcano, Cassacco, Villa Steffaneo Roncato a Crauglio, Palazzo Freschi Piccolomini a Cordovado, Flambruzzo, La Brunelde di Fagagna, Palazzo d'Attimis a Maniago, Muggia, Palazzo Romano a Manzano, Palazzo Lantieri a Gorizia, Palazzo Panigai-Ovio di Pravisdomini, Villalta ) hanno aperto ai visitatori i loro magnifici saloni ricchi di collezioni d'arte e delle memorie d'altri tempi, e i loro giardini, svelando loro segreti. A Crauglio (comune di San Vito al Torre) anche il presidente della Regione, Riccardo Illy, ha visitato assieme ad un numeroso pubblico Palazzo Stefaneo Roncato, imponente edificio del 1640 che primeggia al centro del paese. Accolto dagli attuali proprietari, la famiglia Roncato, che gli hanno fatto da cicerone, dai sindaci di San Vito al Torre, Fabrizio De Marco, e di Trivignano udinese, Francesco Martines, e da diversi amministratori locali, Illy ha appreso le vicissitudini della famiglia Steffaneo, sempre legata alla Casa d'Austria, ed ha ammirato gli splendidi interni del complesso architettonico, che sono arricchiti da stucchi e affreschi attribuiti a Francesco Chiarottini, della scuola del Tiepolo. Di particolare pregio, dopo il salone d'ingresso che attraversa tutto l'edificio fino al giardino interno, la sala della caccia, quella della pesca, la sala gioghi, per la presenza di un biliardo ottocentesco e, al secondo piano, il salone da ballo. A piano terra non manca la Cappella di famiglia, piccola ma graziosa, con un altare in marmo ai cui lati vi sono due dipinti che raffigurano i Santi Elenca e Nicola. Con i proprietari e gli amministratori locali il presidente Illy ha parlato del futuro della villa, che attualmente è sottoposta ad alcuni interventi di restauro, grazie a contributi regionali e provinciali. L'obiettivo della famiglia Roncato e del Comune è, oggi, soprattutto quella di aprire il palazzo - che di recente è stato utilizzato come set per un film del regista friulano Lorenzo Bianchini - ad un utilizzo pubblico, non limitato a due volte l'anno. Da qui anche l'invito a ospitare una seduta della giunta regionale. Al presidente della regione è stato anche illustrato un progetto per il recupero delle due barchesse e della vecchia fornace, per le visite didattico-educative. Riferendosi ai numerosi castelli e beni culturali del Friuli Venezia Giulia, il presidente Illy ha sottolineato, oltre all'impegno e alla sensibilità dei privati per rendere condivisibile da tutti la loro fruizione, l'indispensabile impegno della pubblica amministrazione per facilitare la conservazione di tali beni, che oltretutto costituiscono un formidabile incentivo al flusso turistico. Sono diverse ormai le leggi regionali che consentono, ha ricordato il presidente, di operare per tutelare, restaurare e valorizzare i beni architettonici e culturali del Friuli Venezia Giulia. ARC/PPD