V Comm: ripreso esame ddl riordino Regione/Autonomie locali (1)
13 Novembre 2014, ore 11:33
(ACON) Trieste, 13 nov - RCM - Seconda giornata di votazioni, per la V Commissione consiliare - presidente Vincenzo Martines del Pd - impegnata nell'approvazione del disegno di legge con cui la Giunta intende riordinare il sistema delle Autonomie locali del Friuli Venezia Giulia ponendo al centro le Unioni territoriali intercomunali e riallocando le funzioni amministrative tra gli Enti.
Primo articolo all'attenzione dei consiglieri, il numero 7 sul Programma annuale delle fusioni dei Comuni dove, con un emendamento dell'assessore Panontin, è stata eliminata la previsione che per il 2015 tale Programma riguardi solo i Comuni appartenenti o appartenuti alle Comunità montane. Inoltre, è stato istituito il Fondo per i Comuni risultanti da fusione, con sostegni finanziari per tre anni per 300mila euro (per Comuni sino a 5.000 abitanti), 400mila euro (per Comuni tra 5.001 e 15.000 abitanti) e 500mila euro (oltre 15.000 abitanti), somme dimezzate per i due anni successivi.
A seguire, hanno trovato il consenso della maggioranza due emendamenti a firma M5S-Zilli (LN)-Colautti (NCD)-Revelant (AR), con cui si tiene conto dei Comuni che si ritrovano da soli dopo che l'Unione a cui appartenevano si è svuotata in seguito a successive fusioni e dunque non meritano di subire penalizzazioni, ma anche del bisogno di rifare lo stemma comunale in seguito ai nuovi riassetti territoriali.
Sempre la Giunta ha previsto, poi, che lo statuto dell'Unione garantisca la partecipazione popolare e l'accesso dei cittadini ai procedimenti amministrativi.
V Comm: ddl riordino Regione/Autonomie locali, votazioni nominali (3)
13 Novembre 2014, ore 17:19
(ACON) Trieste, 13 nov - RCM - Riscritto l'articolo 20 dall'assessore Panontin per dare più gradualità alle funzioni comunali esercitate dall'Unione. Ecco, allora, che gestione del personale, servizi sociali, polizia locale e attività produttive, Sportello unico incluso, sono funzioni che dovranno essere esercitate dai Comuni tramite l'Unione dal primo gennaio 2016, e sempre per quella data dovranno esercitare almeno altre tre funzioni di uno specifico elenco: edilizia scolastica, servizi pubblici di interesse generale, catasto, programmazione territoriale sovracomunale, pianificazione di protezione civile, rifiuti urbani, statistica. E quelle che non saranno scelte per il 2016, dovranno essere esercitate dal primo gennaio 2017.
E uno slittamento di 5 mesi, dall'1 agosto 2015 all'1 gennaio 2016, lo registrano anche le funzioni comunali gestite avvalendosi dell'Unione, anche queste riscritte secondo lo schema di quelle che i Comuni dovranno esercitare da subito e quelle che, invece, potranno attendere l'1 gennaio 2017.
Imposizione, invece, del 31 dicembre 2015, quale termine per individuare le funzioni regionali da trasferire o delegare ai Comuni, come previsto dall'articolo 25 dopo che l'articolo 24 (funzioni delle Province, esercitate e trasferite) è stato accantonato per la mole di emendamenti allegati che sono stati depositati nell'arco dell'ultima ora.
Ed è proprio dall'articolo 25 che la Commissione è passata ad approvare le singole norme per appello nominale. Luca Ciriani (FdI/AN) aveva denunciato un atteggiamento non accettabile dell'assessore Panontin nel continuare a presentare emendamenti dell'ultimo minuto e aveva chiesto un'ora per studiarli, tempo però non concesso anche perché riferiti soprattutto all'articolo 24, già accantonato. Da qui, però, il suo avvalersi del diritto di chiedere, appunto, che le votazioni avvenissero per chiamata dei consiglieri votanti. La cosa sta, ovviamente, provocando il rallentamento dei lavori.