Fagagna, 02 set - "La Corsa degli asini di Fagagna ß una
manifestazione antichissima, che ha mantenuto le caratteristiche
originarie da oltre un secolo, aprendosi negli anni anche ad una
dimensione internazionale. Con ironia, tratto che non manca allo
spirito di questa festa popolare, si può ben dire che qui
l'Euroregione che stiamo cercando di costruire nei palazzi della
politica ß giÖ realtÖ: accanto ai 'campioni' friulani corrono,
infatti, anche asini che provengono dalla Slovenia e
dall'Austria".
Ospite d'onore per la prima volta nella Fagagna allestita con i
colori della festa per la 117.ma edizione della Corsa degli
asini, il presidente della Regione, Riccardo Illy, ha
sottolineato con la sua presenza il sostegno dell'
Amministrazione regionale alle manifestazioni tradizionali e
folcloriche che arricchiscono storia e territorio del Friuli
Venezia Giulia.
Simbolo di un legame forte che unisce una cittadina ad una festa
popolare, per Fagagna la Corsa degli asini rappresenta un evento
in grado di calamitare migliaia di visitatori da anni.
"Il fascino di questi eventi immutati nei secoli sono importanti
per rinnovare la storia delle nostre genti, ma anche come
attrattiva per i turisti: per questo vanno promossi e
valorizzati", ha commentato Illy.
Il presidente, prima di partecipare come spettatore in piazza
UnitÖ d'Italia alle qualificazioni tra i 25 partecipanti iscritti
alla corsa, si ß intrattenuto con il sindaco di Fagagna,
Gianluigi D'Orlandi, e con i rappresentanti dei due paesi
gemellati, Donato Dolini, primo cittadino di Pandino, comune
aderente al circuito dei più bei borghi d'Italia assieme a
Magagna, e il vicesindaco del comune austriaco di Murau, Ingrid
Schraba.
Fitta la rappresentanza di autoritÖ intervenute tra il pubblico,
tra gli altri il presidente del Consiglio regionale, Alessandro
Tesini, accompagnato dai vice presidenti Roberto Asquini e Carlo
Monai, l'assessore regionale alle Autonomie locali, Franco Iacop,
il consigliere regionale Paolo Menis, il presidente
dell'Assindustria di Udine, Adriano Luci, il presidente
dell'Associazione tra le Pro loco, Carlo Barbina.
Risale al 6 settembre 1891 la tradizione che ancora si tramanda a
Fagagna: in quella data lontana il sindaco, senatore Gabriele
Luigi Pecile, stilò di proprio pugno il primo regolamento della
corsa consegnando alla storia del folklore una nuova, curiosa,
manifestazione capace di radunare un folto pubblico eterogeneo e
di incontrare il favore delle migliori personalitÖ presenti a
Fagagna, nobili e popolani, unendoli sotto il comune denominatore
dell'attaccamento al proprio paese.
Le prime gare si disputarono lungo via Saccavano, l'attuale via
Umberto I, per poi spostarsi nella vasta area-giardino di fronte
a Palazzo Vanni degli Onesti, attuale sede municipale, vista la
notevole affluenza di pubblico: per l'occasione treni speciali a
tariffe ridotte portavano a Fagagna gli spettatori provenienti da
tutta la regione e vi giungevano anche gli emigranti che
rientravano al paese natio proprio per seguire la corsa. A quei
tempi il pubblico si sistemava su spalti costruiti su carri
agricoli. Oggi la gara tra somarelli, dunque, fa rivivere questo
scorcio di antico Friuli richiamando ancora, nonostante il
mutamento dei tempi, migliaia di spettatori.
Si deve al senatore Pecile l'aver intuito il potenziale
divertimento che sarebbe scaturito da uno spettacolo nel quale,
al posto dei più nobili ed eleganti cavalli, diventavano
protagonisti questi modesti animali diffusi nelle aree campestri,
animali che costituivano una risorsa essenziale per la
sussistenza di numerose famiglie contadine.
ARC/EP