Capriva del Friuli, 30 ago - Il presidente della Regione
Riccardo Illy ha ufficialmente dato il via alle vendemmie oggi a
Villa Russiz di Capriva del Friuli, sul Collio Goriziano.
Tra le mani di Illy, prima di finire nel tino di raccolta, i
grappoli di "blanc furlan", l'ex Tocai che con la querelle di cui
ß stato protagonista ß diventato il simbolo dell'orgoglio dei
viticoltori friulani per la loro produzione.
Assieme ad Illy hanno vendemmiato numerosi operatori del settore,
con in testa il presidente dell'Istituto Cerruti-Villa Russiz,
Silvano Stefanutti, e il direttore dell'azienda agricola Gianni
Menotti, enologo dell'anno 2006 secondo la Guida del Gambero
Rosso: va a lui il merito dei successi collezionati da Villa
Russiz, tra cui il più recente ß la "corona" del Touring Club
assegnata al Malvasia 2006.
Ad accompagnare Illy, tra gli altri, l'on. Flavio Pertoldi,
membro della commissione Agricoltura della Camera dei deputati,
il primo cittadino di Gorizia, Ettore Romoli, i sindaci di
Cormons, Luciano Patat, e quello di Capriva, Antonio Roversi,
Joseph Parente, direttore dell'Ersa, e Giulio Colomba
vicepresidente di Slow Food.
Ed inoltre, alcuni nomi celebri dell'enologia regionale, tra cui
Manlio Collavini e Teresa Thun, dell'azienda Baronessa Tacco,
Angelo Jermann, Roberto Scubla, Mirella Della Valle Terraneo e
molti altri. Ha partecipato alla vendemmia anche un produttore di
Montalcino, l'enologo Gelasio Gaetani D'Aragona, che si ß
dichiarato un amico del Friuli Venezia Giulia, "regione che sta
vivendo un terzo rinascimento e si fa notare per la tipicitÖ dei
suoi vini".
Tra i filari anche alcune delle ragazze ospiti dell'Istituto
Adele Cerruti, la struttura assistenziale annessa all'azienda
agricola. Sono infatti attualmente 16 i ragazzi e le ragazze dai
3 ai 14 anni e con problemi di disagio familiare (tutti residenti
in Friuli Venezia Giulia ma alcuni di origine africana o
albanese) gli ospiti dell'Istituto Adele Cerruti-Villa Russiz.
I proventi delle vendite dei vini d'eccellenza di Russiz servono
infatti a sostenere l'attivitÖ di una moderna casa famiglia che
può accogliere sino a 25 giovani e dove lavorano 14 persone - in
parte religiose della Congregazione delle Figlie di Maria
Ausiliatrice ed in parte educatori laici - supportate da un
gruppo di famiglie d' appoggio che accolgono in casa i ragazzi
durante il week-end.
Istituto ed azienda agricola (quest'ultima impiega 21 dipendenti
cui si aggiunge personale avventizio per 70-80 unitÖ durante le
vendemmie) compongono un corpo amministrativo unico che si avvia
a diventare fondazione.
Con legittimo orgoglio, il presidente Silvano Stefanutti
sottolinea che dal 2000 il bilancio ß costantemente in attivo e
la produzione in crescita. I 39 ettari di cui l'azienda dispone
per la produzione di vino doc hanno dato lo scorso anno 185 mila
bottiglie, che quest'anno diventeranno circa 200 mila.
ARC/Luciana Versi Zambonelli