Mestre (Venezia), 16 lug - L'idea di Nord Est non solo non ß in
crisi, ma oggi va allargata e ampliata a Est con il progetto di
Euroregione. Lo ha sottolineato il presidente della Regione,
Riccardo Illy, che ha partecipato oggi a Mestre (Venezia) alla
presentazione del "Rapporto Nord Est sulla societÖ e
sull'economia 2007", elaborato come ogni anno dalla Fondazione
Nord Est. I lavori sono stati conclusi dal ministro dello
Sviluppo economico Pierluigi Bersani.
Nel Rapporto 2007 si mette in luce come il Nord Est sia sempre di
più un'area a "geometria variabile", con forti differenze al suo
interno. È dunque ancora attuale l'idea di Nord Est? Lo ha
chiesto al presidente Illy il giornalista Francesco Jori, durante
la tavola rotonda sul tema "Nord Est: politiche per sostenere lo
sviluppo", con la partecipazione anche dei presidenti del Veneto,
Giancarlo Galan, e della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo
Dellai.
"Sono le relazioni quotidiane fra cittadini e imprenditori - ha
risposto Illy - a rendere ancora attuale l'idea di Nord Est,
nonostante le indubbie differenze che vi sono dal punto di vista
economico e sociale. Anzi questa idea va oggi allargata con il
progetto di Euroregione transfrontaliera, coinvolgendo la
Carinzia, la Slovenia e l'Istria croata, vale a dire quelle aree
confinanti con cui il Nord Est ha più rapporti, sicuramente più
intensi rispetto a quelli con il Nord Ovest, con il Centro o con
il Sud dell'Italia".
Le aree che entrano a far parte dell'Euroregione si trovano oggi
nel cuore dell'Europa allargata e condividono, ha rilevato il
presidente, una storia e valori comuni, dispongono infine di
dotazioni economiche, sociali e culturali fortemente
complementari.
Illy ha anche sottolineato i positivi rapporti che esistono tra
Friuli Venezia Giulia e Veneto, che fra l'altro perseguono
assieme il progetto di Euroregione. Anche nel campo delle
infrastrutture la collaborazione ha permesso, secondo Illy, di
superare alcune difficoltÖ nei progetti del passante di Mestre e
oggi in quello della terza corsia dell'autostrada
Venezia-Trieste.
Sollecitato dalle domande del coordinatore della tavola rotonda,
Illy ha anche toccato il tema delle multiutility, le ex
municipalizzate che gestiscono i servizi di luce, acqua e gas. Il
presidente si ß augurato che attorno all'asse Trieste-Padova,
all'alleanza fra Acegas e Aps, ci possano essere altre
aggregazione di societÖ del Nord Est.
"Se le ex piccole municipalizzate non sapranno aggregarsi fra
loro - ha detto Illy - non saranno in grado di affrontare la
prossima liberalizzazione, quando i servizi saranno messi a gara,
e c'ß il rischio che vengano acquisite da quelle societÖ che in
Italia si stanno nel frattempo alleando. Su questo occorre un
atteggiamento di responsabilitÖ anche da parte degli
amministratori degli Enti locali".
Illy ha anche toccato il tema della eccessiva tassazione sul
reddito d'impresa, un problema particolarmente sentito proprio
dalle imprese del Nord Est, che confinano con Paesi come Austria
e Slovenia, dove la l'aliquota ß molto più bassa. A questo
proposito ha rimarcato la necessitÖ della reintroduzione della
"dual income tax", giÖ a suo tempo introdotta dal ministro
Vincenzo Visco e poi cancellata dal suo successore Giulio
Tremonti.
La "dual income tax" avrebbe secondo Illy un duplice vantaggio:
permetterebbe di ridurre il carico fiscale delle imprese e, nello
stesso tempo, incentivando un aumento del loro patrimonio le
aiuterebbe a crescere, a superare cioß il "nanismo", uno dei
limiti maggiori del tessuto imprenditoriale italiano.
La ricerca condotta per preparare il rapporto della Fondazione
Nord Est 2007, basata anche sull'opinione di numerosi
protagonisti dell'economia e della societÖ, dimostra che la crisi
economica ß finita, come risultato di un'intensa trasformazione
del sistema produttivo, di un sforzo di riorganizzazione
innovativa e di internazionalizzazione delle imprese.
Si ß ridotto il numero delle imprese attive nel settore
manifatturiero (- 4,1 per cento tra il 2000 e il 2006) mentre
sono cresciute nello stesso periodo quelle del terziario (13,1),
dei servizi alle persone (33,8) e del terziario avanzato.
Significativa anche la crescita dell'occupazione (61 mila unitÖ
nel 2006) e delle esportazioni (9 per cento nel 2006), con un
cambiamento settoriale, nel senso che sono in calo i prodotti ad
alta intensitÖ di lavoro mentre crescono quelli ad alto contenuto
tecnologico. Sempre più importanti, per le esportazioni del Nord
Est, diventano i mercati dell'Europa Centro Orientale e della
Turchia.
Il Rapporto 2007, pubblicato dalla casa editrice Marsilio,
riporta in appendice anche un'ampia intervista al presidente Illy
realizzata dal direttore scientifico della Fondazione Daniele
Marini, docente di sociologia all'UniversitÖ di Padova.
ARC/PF