SERRACCHIANI, CHI FA ECONOMIA VIVE L'ALLARGAMENTO NEL QUOTIDIANO

Trieste, 11 ott - ''La risposta giusta alla necessità di questa Regione di collocarsi in modo efficace tra le Amministrazioni che investono nella propria capacità di fare relazioni internazionali''. Così, e ringraziando i protagonisti del simposio dell'InCE (Iniziativa Centro Europea) su Macroregioni e rafforzamento della cooperazione istituzionale ed economica, incontrando i giornalisti la presidente della Regione Debora Serracchiani ha espresso il suo compiacimento per i risultati di un evento ''da cui è emersa l'importanza di questo territorio che interessa e attrae l'Europa. Abbiamo l'esigenza di lavorare ad un allargamento che gli attori economici stanno già vivendo quotidianamente nei fatti''. Alla realtà economica e finanziaria evidenziata dagli esponenti di Ferrovie dello Stato, Generali, Telit, Fincantieri, Unicredit nel corso del convegno, secondo Serracchiani ''devono far seguito la politica e le strategie macroregionali, in un'ottica in cui le Regioni diventano centrali''. Il viceministro agli Esteri Marta Dassù ha osservato che ''strategia macroregionale non significa solo nuove risorse, ma piani d'azione che vanno approvati dal Consiglio europeo e si basano sulla capacità di utilizzare i fondi strutturali, di coesione e regionali finalizzati alla raggiungimento di obiettivi ed all'attuazione di progetti che nessuno potrebbe portare avanti da solo''. Un principio sottolineato anche dal ministro per la Coesione territoriale Carlo Trigilia, il quale ha osservato come un buon progetto serva a far collaborare le entità necessarie alla soluzione di un problema e ha citato ad esempio l'inquinamento nell'Adriatico. Una realtà ''che Trieste, il Friuli Venezia Giulia o le regioni sull'altra sponda non possono risolvere da soli ed una situazione in cui la cooperazione va a vantaggio di tutti e può comportare sviluppo, green economy, turismo di qualità''. Per il ministro Trigilia, cooperazione significa portare avanti ''strategie sui beni complessivi, su nodi che quando vengono sciolti possono costituire un vantaggio per tutti gli attori''. ''La vera coesione, la vera integrazione hanno bisogno di un ancoraggio territoriale'' ha detto ancora Dassù, sottolineando ''la fortuna di Trieste e del Friuli Venezia Giulia di trovarsi alla confluenza di direttrici importanti, come l'Adriatico-Ionica, ''che attraverso i Balcani guarda a mondi che in realtà costituiscono lo spazio comune tra Italia e Russia''. Osservando come non sia un caso che il vertice italo-russo si tenga a Trieste il prossimo 26 novembre, Dassù ha concluso dichiarando che la città ''ha una posizione molto favorita, ma è importante ricordarlo sempre e, oltre alla storia, riscoprire la geografia e rilanciarne insieme tutte le potenzialità''. ARC/LVZ