SERRACCHIANI, AGENZIA DECIDERÀ SORTI PORTO VECCHIO TS

Trieste, 05 lug - Un'Agenzia dotata di necessaria titolarità giuridica, con la Regione in cabina di regia e con tutti gli attori interessati presenti (Regione, Provincia, Comune, Autorità portuale, Sovrintendenza ed operatori in primis) dovrà decidere il futuro del Porto Vecchio di Trieste. Lo ha annunciato la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, nel corso del dibattito "Porto Vecchio senza futuro?" organizzato al Teatro Verdi di Trieste dal quotidiano Il Piccolo e da Nord Est Europa. "Non ho ancora certezze assolute su quale possa essere la soluzione migliore per l'area interessata - ha spiegato Serracchiani - ma, identificando una serie di attività che richiamino investimenti privati, dovrà rappresentare un'occasione di sviluppo reale per il Paese". Escluso comunque un riutilizzo per attività portuali in quanto farebbe i conti con problemi insormontabili di logistica, trasporti e fondali, quest'ultimo uno dei punti di forza naturali dell'attuale porto commerciale. Ciò nonostante, la sdemanializzazione dell'area non è considerata un fine ma, eventualmente, un mezzo da richiedere ed ottenere dal Governo. "Il Porto di Trieste è la priorità della Regione - ha ribadito la presidente - e, in un momento di risorse calanti e di settori produttivi in difficoltà, abbiamo la straordinaria occasione di ricreare uno scalo in grado di intercettare traffici diretti al Nord Europa. Ecco perché all'interno del Porto Nuovo e nella zona industriale va trasferito il punto franco attualmente in capo al Porto Vecchio". "Siamo di fronte ad un'infrastruttura con straordinarie potenzialità - ha insistito Serracchiani - che sono le stesse di una Trieste che deve dotarsi di un volto nuovo, accettando una sfida che è soprattutto culturale". "La Regione - ha infine annunciato - deve andare a Roma non per questuare ma per garantire attenzione alle necessità del territorio, operando direttamente sul Governo". ARC/FC