Trento, 20 giu - La posizione dell'Italia nell'economia
turistica globale dovrebbe essere semplicemente "da primato":
negli ultimi anni ß invece peggiorata rispetto ad altri Paesi e
siamo stati superati anche da realtÖ come la Spagna, nonostante
il nostro Paese possa contare su un patrimonio naturale,
ambientale e soprattutto culturale (rappresentato da oltre il 70
per cento delle bellezze archeologiche, architettoniche ed
artistiche mondiali) assolutamente impareggiabile.
"Non abbiamo dunque sfruttato in maniera adeguata questo nostro
patrimonio, ci siamo lasciati sfuggire molte opportunitÖ in
termini di sviluppo delle attivitÖ turistiche", ha sottolineato
oggi a Trento il presidente del Friuli Venezia Giulia Riccardo
Illy, che ß intervenuto alla prima edizione del "Summit del
turismo nelle regioni", promosso da Trentino School of management
in collaborazione con Trentino Spa e Turismo FVG.
C'ß pertanto un "problema turismo" oggi in Italia, segnalato
anche nel messaggio giunto al convegno da parte del ministro per
i Beni e le AttivitÖ Culturali Francesco Rutelli, secondo il
quale se ß estremamente elevata la quota di turisti
internazionali che dichiarano di sognare e di preferire
l'Italia, "ß altrettanto elevata la percentuale di coloro che
rinunciano a questo 'sogno' per motivi di costo, di carente
organizzazione o di complicata mobilitÖ".
Non ß quindi un caso che una ricerca Europ Assistance di qualche
settimana conferma l'Italia quale destinazione favorita del
turismo europeo ma le assegna comunque un punto percentuale di
apprezzamento in meno rispetto al 2006.
Per Illy tra le cause del fenomeno anche l'approccio
dilettantesco con cui ß stato affrontato il problema turismo nel
nostro Paese, "gli imprenditori sono stati lasciati agire senza
riferimenti, senza guida, senza un'adeguata relazione con la
Pubblica Amministrazione" per sviluppare quei servizi di natura
pubblica che invece andavano incrementati.
Occorre crescere, hanno evidenziato Illy ed il presidente del
Trentino Lorenzo Dellai, colmando un'avvertita carenza di alta
formazione in campo turistico, allo scopo di formare
imprenditori, dirigenti, manager sia pubblici che privati: in
Svizzera esistono cinque Scuole di specializzazione nel settore
turistico, ha osservato il presidente della Regione, in Italia
neppure una.
Ben venga allora l'istituzione di una vera e propria UniversitÖ
del Turismo, che nasca dalla collaborazione tra le UniversitÖ di
Trieste ed Udine, con la partecipazione di MIB School of
management di Trieste e possibilmente anche di altri soggetti del
Veneto e del Trentino - come l'odierno convegno di Trento ha
auspicato - nel cui ambito sviluppare nuove professionalitÖ
pubbliche e private d'eccellenza attraverso lauree brevi e
specialistiche, master e corsi di specializzazione, ha affermato
Illy.
Il presidente ha quindi parlato della profonda riorganizzazione
operata in regione nel campo delle attivitÖ di promozione ed
informazione per proporre un'immagine unitaria dell'offerta
turistica del Friuli Venezia Giulia (un programma di
promo-commercializzazione poi illustrato in dettaglio dal
direttore generale di Turismo FVG, Josep Ejarque): un modello, ha
rilevato Illy, che dovrebbe essere considerato anche a livello
nazionale "per offrire al turista internazionale un sistema
turistico unico", declinando poi i singoli messaggi promozionali
a livello territoriale, lasciando dunque alle Regioni il ruolo di
presentare le singole localitÖ.
"Credo che in tal modo - ha concluso Illy - possa crearsi una
corretta immagine turistica dell'Italia, che vuole proporre la
sua attrattivitÖ turistica in modo unitario", nella
consapevolezza però delle tantissime differenziazioni e delle
grandissime unicitÖ (le diverse vocazioni e le distintive
riconoscibilitÖ segnalate da Dellai) dei propri territori
regionali e delle proprie cittÖ.
ARC/Roberto Micalli