CONVEGNO SU AFFIDABILITÀ FINANZIARIA FVG

Udine, 14 giu - Il nostro Paese si trova sempre più a operare all'interno di un organico impianto di regole richiesto dall'Unione europea. Sono stati rafforzati i processi di controllo interno delle imprese e la trasparenza contabile. Fiducia e regole certe ed equilibrate sono alla base della credibilitÖ e delle prospettive di sviluppo del Sistema Italia. Da un lato quindi vi sono le imprese che devono divenire sempre più "trasparenti", dall'altro vi ß la Pubblica Amministrazione che deve prendere atto di questi cambiamenti: grazie alla maggiore informazione, potranno essere assunte decisioni più consapevoli delle esigenze del sistema economico nel suo complesso. Di un tanto si ß parlato oggi a Udine al convegno "Impresa e sistema finanziario nel Friuli Venezia Giulia", al quale sono intervenuti con esperti del settore, il presidente della Regione, Riccardo Illy, e l'assessore regionale alle AttivitÖ Produttive, Enrico Bertossi. In questo quadro come si pone il Friuli Venezia Giulia? Ha risposto l'assessore Bertossi, che ha illustrato gli strumenti che fin dalla nascita la Regione ha realizzato e che sono diventati di modello per altre Regioni. Si tratta di Frie, Mediocredito, Friulia, Consorzi garanzia fidi (Congafi) delle varie province. "Tali strumenti - ha affermato Bertossi - hanno influito sullo sviluppo economico regionale. Le imprese li hanno utilizzati: essi sono solidi, presenti sul mercato, legati al territorio e dotati di professionalitÖ elevata. Nel tempo sono stati ammodernati e rafforzati". In particolare l'assessore ha citato lo sforzo in atto per accorpare e ristrutturare i Congafi dei vari settori e delle quattro province. Alcuni risultati sono giÖ stati conseguiti, altri lo saranno. "Un processo in atto e importante - ha continuato l'assessore - perchá abbiamo di fronte due fenomeni nuovi che riguardano soprattutto le piccole e medie imprese: 'Basilea 2' (che può essere un problema ma anche un'opportunitÖ) e una diversa articolazione della presenza degli istituti di credito, che anche nel Friuli Venezia Giulia hanno subito profondi cambiamenti, entrando quasi tutti in grandi gruppi, ma rimanendo ancorati al territorio". Il supporto finanziario offerto dagli strumenti regionali ß stato completato dal lavoro legislativo portato avanti dalla Regione specie in questi ultimi anni. A tal proposito Bertossi ha ricordato le leggi regionali sulle PMI, sull'Innovazione e sul Buon Lavoro. Tutte leggi che stanno dando risposte positive al sistema delle imprese. Entrando in valutazioni più tecniche, Maurizio Fanni, presidente di Europe Rating spa, ha illustrato i risultati di una ricerca sul rating delle societÖ di capitale del Friuli Venezia Giulia, i cui risultati consentono di individuare le criticitÖ e i punti di forza del mondo dell'impresa. In buona sostanza la regione si configura quale ambiente del Nord del Paese caratterizzato da soliditÖ, relativamente meno vulnerabile di altri e rivela anzi, grazie al possesso di interessanti condizioni di competitivitÖ, la tendenza a configurarsi quale "area modello" del Nord Est. Su "Basilea 2" si ß diffuso Giacomo De Laurentis dell'UniversitÖ Bocconi. Per il docente le imprese devono: sapere che gli spazi di negoziazione con la singola banca su quantitÖ e prezzo del credito si riducono; confrontare i tassi offerti più che i rating; gestire la liquiditÖ e le strutture finanziarie; scegliere le banche, sempre più diverse tra loro per vari elementi; gestire una politica delle garanzie. Il prof. Flavio Petracco dell'UniversitÖ di Udine si ß invece soffermato sul ruolo dei Congafi nei nuovi scenari di "Basilea 2", mentre Pietro Modiano, direttore generale di Intesa-San Paolo, ha chiarito il ruolo del sistema bancario nella ripresa economica in atto. "Il sistema Paese ß passato - ha affermato - dalla paura irrazionale a una fase di ripresa dove le preoccupazioni esistono ma sono gestite razionalmente. Nonostante tutto l'Italia ha saputo approfittare dell'apertura dei mercati globali, ora dobbiamo restare su quei mercati e per questo serve aggregare le forze". Le conclusioni sono state tratte dal presidente della Regione Riccardo Illy, secondo il quale "alla capacitÖ di reagire degli imprenditori non ha fatto riscontro eguale capacitÖ da parte delle istituzioni. Nel complesso il sistema italiano oggi ha più capacitÖ grazie all'economia in crescita, ma l'Italia cresce a livelli ancora inferiore rispetto all'Europa e ad altri Paesi". Il presidente ha quindi fatto riferimento ai dati della Banca d'Italia, secondo i quali nel Friuli Venezia Giulia sono in crescita le percentuali di reddito e occupazione, e dell'Istat, relativamente alla crescita di Pil regionale (2,5 per cento) e dell'export (nel primo trimestre del 2007 del 30 per cento). "Di certo - ha continuato Illy - la dimensione regionale non ß sufficiente per affrontare gli svantaggi che pure esistono. Ma la specialitÖ del Friuli Venezia Giulia ha consentito diversi interventi, mentre ß in fase di avvio il progetto di Euroregione: si avrÖ coså la massa critica necessaria per dar risposta agli svantaggi competitivi del sistema Italia". Ma se il merito principale della crescita ß delle imprese, anche la Regione ha dato il suo contributo, come dimostrano i dati. "La Regione ha cercato e cerca - ha continuato il presidente - di mettere a disposizione le risorse necessarie alle imprese: risorse umane, conoscitive, materiali (infrastrutture e telecomunicazione), amministrative (per una pubblica amministrazione più efficace ed efficiente), finanziarie (tramite gli strumenti regionali, i fondi strutturali europei)". Con la trasformazione di Friulia in Holding e l'aumento di capitale di 120 milioni di euro sottoscritto dalle banche, si ß dato un grande segno di novitÖ. Friulia ha costituito la "SocietÖ Gestione Risparmio", con un regolamento per un fondo di "venture capital", un fondo per investimenti nel settore immobiliare nella sanitÖ; Friulia inoltre sta completando il trasferimento di Friulia-Lis a Mediocredito, il quale continuerÖ la sua attivitÖ in favore delle imprese. Vi sono poi gli strumenti come Frie (che si vedrÖ aumentare le richieste di credito da territori nuovi grazie alle deroghe concesse dall'Unione europea) e Fin.Fidi, per i quali sono previste nuove norme, che consentiranno loro di operare su tutti i settori e in tutti i territori. La soluzione ideale - secondo Illy - sarebbe un unico Fin.Fidi su base regionale per tutti i settori, mantenendo i comitati valutazione su base settoriale e provinciale, per la conoscenza che quelli hanno delle imprese e del territorio. ARC/Nico Nanni