MORETTON: SCOPERTA FALDA ACQUIFERA NEL PORDENONESE

Trieste, 13 giu - E' stata scoperta in Friuli Venezia Giulia, nel Pordenonese, una nuova falda acquifera a 500 metri di profonditÖ. Acqua potabile ed estremamente equilibrata, ideale per gli usi quotidiani - coså ß stata definita nel corso dell'odierna presentazione alla stampa - che rappresenterÖ un'importante riserva a disposizione dell'acquedotto del Basso Livenza, uno dei pochi servizi idrici interregionali in Italia che, al momento, serve 12 comuni (7 veneti e 5 nel Pordenonese) ma tra non molto amplierÖ l'approvvigionamento a 27 realtÖ, 12 venete e 15 della Destra Tagliamento. Negli ultimi 40 anni, ha spiegato il vicepresidente del Friuli Venezia Giulia, Gianfranco Moretton, le falde acquifere sono calate di due metri a dimostrazione che l'acqua ß un bene esauribile, indubbiamente la risorsa più preziosa del Terzo millennio che va difesa con estrema determinazione. La falda pordenonese - ß stato spiegato nel corso dell'incontro con i media, svoltosi nella sede del Consiglio regionale a Trieste - ß alimentata dalla zona Pedemontana, ai piedi delle Prealpi, da un'altitudine inferiore ai 600 metri. Nonostante si trovi ben al di sotto di altri strati acquiferi, ß comunque più recente rispetto a flussi posti a profonditÖ minori. Nell'illustrare con i soggetti attuatori (OGS, UniversitÖ di Trieste e Ferrara, Eurekos srl, Arpa, Acque del Basso Livenza spa e l'olandese Tno-Nitg) i risultati del Progetto europeo CAMI, "Caratterizzazione dell'Acquifero con Metodologie integrate" (1/12/04-31/12/07), Moretton ha assicurato che la Regione tutelerÖ al meglio il proprio "tesoretto", costituito dalla nuova e da tutte le altre falde acquifere costantemente esposte a molteplici rischi, primo fra tutti l'inquinamento. La nuova falda acquifera nel Parco delle Fonti di Torrate, tra San Vito al Tagliamento e Villotta, ß stata scoperta sviluppando una metodologia integrata con tecniche innovative non invasive (rilievo microgravimetrico e metodo sismico applicato allo studio degli acquiferi). In questo modo, ß stato detto, ß stato sperimentato un protocollo che, abbinando la ricerca all'attivitÖ imprenditoriale, costituirÖ un riferimento a livello europeo. E' stata trovata l'acqua con un sistema simile a quello utilizzato per il petrolio, hanno commentato i tecnici, confermando che adesso si provvederÖ a monitorare il resto del territorio regionale, compreso il Carso. In parallelo, attraverso il Progetto CAMI la Regione ha avviato anche un innovativo programma di informazione sulla provenienza e sull'utilizzo dell'acqua, sensibilizzando in particolare i giovani a partire dagli alunni delle scuole elementari. ARC/FC