Trieste, 27 mar - L'orso bruno è comparso lo scorso 22 marzo nei boschi di Pulfero, lasciando tracce inconfondibili subito rilevate dalla Forestale di Cividale e da Stefano Filacorda, dell'Università di Udine, impegnati in stretta sinergia nel monitoraggio degli spostamenti di questo gradito ospite. Grazie alla neve è stato possibile verificarne il percorso (snow tracking), molto evidente nella zona di Montefosca, e raccogliere tutta una serie di dati biometrici che daranno utili informazioni su sesso, età, peso e alimentazione del plantigrado. Inoltre, se gli elementi raccolti saranno sufficienti, si cercherà di stabilirne anche il DNA, per una mappatura genetica dell'animale. Si presume che l'esemplare sia adulto e d'ora in avanti gli operatori che lo seguono programmeranno tutta una serie di attività tecniche e scientifiche per comprendere se si sia in presenza di un soggetto di passaggio o se, come si spera, l'orso, che appartiene alla popolazione della vicina Slovenia dove il numero di esemplari è di tutto rispetto, deciderà di prendere possesso del territorio. L'orso bruno è una specie particolarmente protetta sia da norme nazionali che comunitarie e la Regione ha contribuito, assieme ad altre Regioni italiane, alla realizzazione del Piano d'Azione per la Conservazione dell'Orso Bruno sulle Alpi Centro-orientali (PACOBACe), progettato dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Un vero e proprio Protocollo al quale fare riferimento per affrontare tutte le problematiche riferite sia alla tutela degli orsi presenti in Italia che alla loro gestione. In applicazione del Protocollo, la Regione ha previsto, con specifica norma, indennizzi per danni da orso e finanziamenti per opere di prevenzione. ARC/Com/LVZ