SVILUPPO: TONDO AD UNA TAVOLA ROTONDA SUL PORTO E IL FUTURO DI TRIESTE

Trieste, 12 dic - ''Fa piacere poter esprimere la propria opinione pacatamente, su temi importanti. Due giorni fa questo è stato impedito con la violenza, cosa che non dovrebbe mai accadere''. Il presidente della Regione Renzo Tondo ha fatto questa premessa rispondendo alle domande proposte dal direttore de Il Piccolo Paolo Possamai al convegno organizzato a Trieste sul futuro del Porto giuliano. Intervenendo sul tema del rapporto tra lo scalo e la prospettiva della coesistenza con un rigassificatore, Tondo ha ribadito che a questo proposito ''non c'è alcun passo indietro da fare, perché l'attuale Giunta regionale non ha mai fatto passi avanti. Non ci sono atti della Giunta Tondo sul rigassificatore, che ha iniziato il suo percorso autorizzativo con la Giunta precedente, quella presieduta da Illy con assessore l'attuale sindaco di Trieste Cosolini''. ''Nel frattempo - ha rilevato il presidente - alla contrarietà degli Enti locali si è aggiunta quella dell'Autorità portuale e se ne deve prendere serenamente atto. Quindi, se e a Trieste si ritiene incompatibile il rigassificatore, si metta una pietra sopra e si affronti il tema dello sviluppo senza questa prospettiva''. Parlando poi dello sviluppo del Porto di Trieste e della necessità di spazi anche per il traffico delle merci varie, Tondo ha avanzato la proposta di prendere in considerazione la riconversione della Ferriera utilizzandone gli spazi per lo sviluppo portuale. Una proposta che si lega anche alla partita, richiamata da Possamai, sul futuro del Porto Vecchio e del Porto Nuovo. ''Ci mancherebbe - ha risposto Tondo - che un presidente di Regione a statuto speciale fosse contrario a sdemanializzazioni. Sono favorevole alla sdemanializzazione di singole parti di Porto Vecchio, per fasi successive in un quadro di garanzie giuridiche e legislative. Le risorse derivate dall'operazione si possono destinare alla riconversione a funzioni portuali dell'area della ferriera''. Il presidente della Regione ha toccato anche il problema della competitività dello scalo giuliano di fronte ai costi e alle imposizioni fiscali sensibilmente più favorevoli nella vicina Slovenia che vede Capodistria in grande sviluppo. ''Chi è chiamato a rappresentarci nell'europarlamento dovrebbe farsi carico di affrontare questi problemi che ci penalizzano in modo significativo e non solo nel settore della portualità''. ''In ogni caso - ha concluso il presidente - dobbiamo renderci conto che Trieste deve essere vista come parte di un grande e coordinato sistema portuale dell'Alto Adriatico. Altrimenti la concorrenza con i grandi porti del Nord Europa resta lontana dalla realtà''. ARC/GB