Lignano, 26 mag - Le difficoltÖ del settore turismo in Italia
dipendono da molti fattori, alcuni ascrivibili a mancate scelte
di carattere politico, altri agli operatori stessi. Bisogna
allora dar vita a un sistema virtuoso che veda da un lato
l'impegno del sistema politico a risolvere i nodi strutturali,
dall'altro quello del settore che deve investire.
Di un tanto si ß parlato ieri e oggi a Lignano, dove si sono
svolte le Assise Generali di Confidustria Alberghi, alle quali
hanno partecipato oggi anche il presidente della Regione,
l'assessore regionale alle AttivitÖ produttive, e il direttore
generale di Turismo FVG, Josep Ejarque.
Quello che viene dal Friuli Venezia Giulia ß un esempio positivo
di questo nuovo modo di lavorare nel settore turistico, che - ß
stato detto - non ß sostitutivo di quello manifatturiero, ma ne ß
complementare e aggiuntivo. Da un lato vi ß la Regione che ha
riformato l'organizzazione del settore e investe, dall'altro vi
sono gli operatori che hanno capito l'importanza di lavorare
uniti e assieme e che ora devono impegnarsi a investire sulle
loro strutture e su nuovi progetti.
Se ß vero che l'era della conoscenza porta a grandi cambiamenti
nell'economia, sia fra i settori tra loro sia al loro interno, ß
altrettanto vero che questi cambiamenti, che richiedono
investimenti finanziari e in risorse umane qualificate,
riguardano anche il settore turistico, che ß fondamentale nel
quadro economico complessivo.
Il Friuli Venezia Giulia crede nel turismo, che in questo
territorio gode di una serie di valori aggiunti molto importanti:
innanzitutto la ricchezza e varietÖ di offerte a distanze
limitate tra loro; quindi la vicinanza ai nuovi Paesi dell'Unione
Europea, tutti in forte crescita e con un potenziale mercato di
80 milioni di persone.
Da qui la scelta della Regione di investire in infrastrutture
(trasporti, sport, cultura, impianti di risalita, sito
archeologico di Aquileia, piste ciclabili, ambiente), in
promozione e in marketing con la riorganizzazione del settore e
la costituzione di "Turismo FVG", che sta cambiando il modo
d'essere del settore, presentando sul mercato il "prodotto"
turistico unico, ovvero il Friuli Venezia Giulia nel suo
complesso. E i risultati di questa politica si sono giÖ visti e
sono positivi.
A questo forte impegno della Regione e degli Enti locali deve
però ora accompagnarsi quello degli operatori, che sono attesi a
nuovi investimenti: non solo sulle loro strutture, ma anche sui
nuovi progetti (a esempio il collegamento Pontebba-Pramollo)
rispetto ai quali la Regione spera di attirare anche nuovi
investitori.
Un invito a questi nuovi possibili investitori - hanno
sottolineato gli amministratori regionali - può venire anche da
queste Assise: aver scelto Lignano ß un fatto importante in
quanto contribuisce a far conoscere a tanti esperti e operatori
uno dei fiori all'occhiello del Friuli Venezia Giulia. Anche da
questa conoscenza - estesa poi ad altre zone, come Villa Manin -
può venire quella "comunicazione" che sembra difettare
nell'industria turistica italiana. Anche in questo campo il
Friuli Venezia Giulia cerca di fare il meglio.
Un esempio di "comunicazione" riguarda l'"unicitÖ" del prodotto
turistico regionale: non basta dire che in Friuli Venezia Giulia
ci sono tante cose belle, serve la novitÖ. Essa può essere
costituita dall'accordo che la Regione ha sottoscritto per
l'apertura ai visitatori della base delle "Frecce Tricolori",
sicuramente un'unicitÖ di questo territorio.
ARC/NNa