Toppo di Travesio, 24 mag - "Da Trieste alle Alpi. L'arte di
Napoleone Cozzi(1867-1916), alpinista e patriota. Acquerelli,
fotografie, dipinti e disegni": questo il titolo della mostra che
fino al 3 giugno ß allestita nel Palazzo Toppo Wassermann di
Toppo di Travesio.
La mostra - a cura di Melania Lunazzi e realizzata dal Comune di
Travesio con il sostegno di Regione e Fondazione Crup e la
collaborazione del Centro Regionale di Catalogazione di Villa
Manin - ß stata visitata oggi dal presidente Regione, accolto dal
sindaco di Travesio e da altri amministratori.
Grazie al carattere monografico e al taglio storico-artistico, la
mostra - apprezzata dal presidente - privilegia l'esposizione di
materiali e documentazioni artistiche realizzati da Napoleone
Cozzi. Obiettivo dell'iniziativa ß di attirare l'attenzione su un
personaggio chiave della storia dell'alpinismo in regione,
recentemente riscoperto, e di indagare nel contempo il contesto
storico di riferimento in cui egli ha operato, tenendo presenti
le sue origini friulane.
Vengono presentati materiali poco conosciuti e mai radunati tutti
assieme con l'obiettivo prioritario di operare una riflessione
sul personaggio e, di riflesso, sulla sua epoca storica, seguendo
le due piste artistica e alpinistico-patriottica: l'operato di
Napoleone Cozzi segna infatti in questo senso il passaggio
dall'alpinismo esplorativo a quello sportivo in una stretta rete
di legami con l'ambiente patriottico triestino e friulano.
L'attenzione del visitatore viene concentrata sui taccuini di
acquerelli, forma di espressione assai peculiare per tipologia e
contenuti, che vengono esposti per la prima volta. Essi
costituivano dei veri e propri diari illustrati della avventure e
delle escursioni di Cozzi e dei suoi amici, che partivano da
Trieste per avventurarsi sulle Alpi di casa e per spingersi fino
nelle Dolomiti, alla ricerca di cime e pinnacoli particolarmente
attraenti da un punto di vista strettamente alpinistico.
A Cozzi si deve, in particolare, il primo tentativo di salita al
Campanile di Val Montanaia (Cimolais) e la prima salita a
un'ardita torre nel gruppo del Civetta, da lui denominata Torre
Trieste. I taccuini sono quanto di più prezioso e originale ci
sia rimasto, sia per forma espressiva sia per contenuti: si
tratta di veri e propri "unicum", nel senso che molto diffusi a
esempio in Inghilterra, in Italia non lo erano.
Attraverso la lettura dei taccuini risulteranno evidenti i
rapporti di Cozzi con la SocietÖ Alpina delle Giulie - esposti
nel catalogo - che custodisce tre dei cinque taccuini conosciuti.
Alla "SAG" avvenivano le riunioni della "Squadra Volante", il
gruppo di sodali-alpinisti senza guida ideato da Cozzi stesso e
con la SocietÖ Ginnastica Triestina, presso cui Napoleone Cozzi
operava come istruttore in varie discipline sportive.
Ma la mostra presenta per la prima volta anche altre opere da
Cozzi realizzate, come i disegni giovanili e i bozzetti custoditi
al Museo Revoltella, i dipinti (ritratti e vedute) e altri
materiali eterogenei, che consentono di toccare in parte quella
che fu la sua attivitÖ di decoratore di ambienti pubblici e
privati, realizzati a Trieste e in Istria: di questa materia
tratta in maniera più ampia il catalogo della mostra, che
illustra anche i nuovi interessanti risultati frutto delle ultime
ricerche d'archivio.
ARC/NNa