Trieste, 28 set - ''Siamo onorati di avervi qui e siamo consapevoli di quel che significa dare una corretta amministrazione della giustizia alla comunità per favorire lo sviluppo''. È stato questo il benvenuto dato dal presidente della Regione Renzo Tondo ai tantissimi avvocati che hanno partecipato oggi all'apertura dei lavori del XIV Congresso ordinario ''Il progetto dei penalisti per la giustizia'', che da questo pomeriggio a domenica ha luogo alla Stazione Marittima di Trieste. Tondo ha ricordato il protocollo firmato tra Regione e Ministero dell'Interno nel 2006 ''nella convinzione che collaborare con lo Stato nel campo della Giustizia significa non solo dare certezze ai cittadini, ma anche dare alle nostre imprese e alla nostra comunità delle possibilità di sviluppo'', un accordo in base al quale ancora oggi circa una ventina di dipendenti regionali sono distaccati agli Uffici giudiziari per compensarne le carenze d'organico. ''Anche per questo e perché siamo una regione virtuosa che ha ridotto il debito pubblico e con le poche risorse a disposizione sta facendo infrastrutture importanti a servizio del Paese, - ha osservato il presidente - avremmo voluto partecipare costruttivamente al processo di riforma delle circoscrizioni della geografia giudiziaria''. ''Vicende come quelle del Consiglio regionale del Lazio non ci appartengono'' ha continuato il presidente, invitando a tener presente che non è il caso di fare di ogni erba un fascio e che esistono Regioni come il Friuli Venezia Giulia, che vogliono far parte di un processo di ammodernamento della comunità e hanno saputo dare un contributo importante al funzionamento del Paese. ''Ritengo che da questa tre giorni di lavoro possano uscire cose importanti e mi auguro ne derivi una forma costruttiva di coesione operativa'' ha concluso il presidente, prendendo posizione sul tema delle intercettazioni. ''Quando vedo pubblicati sui giornali gli atti dei processi prima ancora che vengano trasmessi agli avvocati, penso francamente che ci sia qualcosa che non va'', ha dichiarato Tondo. Prima del presidente del Friuli Venezia Giulia avevano parlato il presidente del Senato Renato Schifani e il guardasigilli Paola Severino, due interventi contermini per i temi affrontati, in un contesto che ha riportato Schifani a ripercorrere i primi passi della sua carriera forense e Severino a ribadire la volontà di riprendere il lavoro d'avvocato una volta concluso il suo mandato. Schifani in particolare ha sottolineato l'urgenza dell'approvazione della legge sulla corruzione quale ''passo importante per recuperare fiducia e rapporto con gli elettori'' e ha definito ''il concetto di giustizia e legalità un baluardo in un momento di crisi etica del Paese'', mentre Severino ha citato la legge sulla diffamazione e la nuova legge forense e auspicato di arrivare alla sua approvazione entro la legislatura. Il ministro ha anche ricordato l'impegno in atto a favore di un sistema penale rispettoso della dignità dell'individuo prima con la legge svuotacarceri, e ora con i provvedimenti per l'edilizia penitenziaria e le misure alternative alla detenzione, un processo avviato per affrontare e risolvere ''la vergogna'', come aveva detto Schifani, del sovraffollamento delle carceri. ARC/LVZ