Trieste, 16 mag - Sculture lignee rare e quadri antichi, custoditi a temperatura ed umidità costante. Ma anche ambienti ricostruiti con cura, mobili originali (Boulle, Biedermaier, Luigi XVI, Impero), porcellane francesi e austriache d'epoca, disegni del Tiepolo mantenuti in teche al 55 per cento di umidità, un trittico del 1300 dedicato a Santa Chiara, lampadari '800 e liberty, boiserie, tappezzerie ricamate a mano, affreschi, arazzi: è il civico museo Sartorio di Trieste, un gioiello visitato oggi dal presidente della Regione dopo i lavori di ripristino che l'hanno trasformato in uno spazio espositivo raffinato e di grande pregio.
A fare gli onori di casa il sindaco di Trieste, il quale ha sottolineato con orgoglio la bellezza del museo e la qualità di un restauro fatto con risorse comunali (2,5 milioni di euro) e regionali, stanziate quest'ultime, lo ha ricordato lo stesso presidente, nella scorsa legislatura. E ha notato la condivisione di obiettivi di Regione, Provincia e Comune a favore della città.
Un impegno ed una collaborazione senza cui, ha detto il presidente della Regione, non si ottiene alcun risultato in un Paese come l'Italia, dove tanti sono i livelli amministrativi e dove le competenze sono talvolta distribuite in maniera poco chiara.
Ricco quanto il Castello di Miramare e il Museo Rivoltella, il Sartorio, ospitato nella villa edificata nella metà del Settecento e appartenuta alla famiglia Sartorio dal 1834 al 1947, è stato definito dal presidente del Friuli Venezia Giulia un museo meraviglioso per il senso d'autenticità e per il tesoro di mobili, suppellettili, opere d'arte (molti, tra gli altri, i quadri di Wostry, Tominz, Zangrando, Barison) e collezioni (famose la Collezione Rusconi che comprende 2.500 tra quadri, icone, miniature, disegni, stampe, ventagli, ecc. e la Collezione Costantinides, con oggetti e gioielli d'epoca).
Dal sotterraneo, dove è visibile parte di una strada romana e dove si trovano il deposito dei quadri (modernamente attrezzato e a temperatura costante per il corretto mantenimento delle tele) e la sala dei gessi e delle sculture oltre alla collezione Costantinides, la visita è proseguita al primo e secondo piano sino alla mansarda, che accoglierà, ha confermato il direttore dei Civici Musei di Storia ed Arte di Trieste Adriano Dugulin, la raccolta dei disegni e delle stampe oggi sparsi nei musei della città.
A partire dal prossimo 25 maggio sarà possibile visitare gran parte dei quadri conservati al Sartorio in una mostra a Palazzo Gopcevich, ha ricordato l'assessore alle Politiche Culturali e Museali del Comune di Trieste, presente alla visita. Inoltre il Sartorio sarà inserito nel circuito di "Musei di sera", manifestazione che organizziamo da 14 anni - ha ricordato Dugulin - e che si svolgerà in agosto, a partire dal primo martedì del mese, ogni martedì e mercoledì. ARC/Luciana Versi Zambonelli