Udine, 24 set - "La Regione è pronta a perdere propri 'pezzi di potere e di controllo' e ad affidarli al sistema delle Autonomie locali".
E' questa la "sfida" - come oggi ad Udine ha confermato l'assessore regionale alle Infrastrutture e alla Pianificazione territoriale Riccardo Riccardi incontrando i sindaci e gli assessori comunali all'Urbanistica del Friuli Venezia Giulia - del nuovo Piano di Governo del Territorio/PGT, che dovrà sostituire, con nuove regole e criteri, il Piano urbanistico FVG datato 1978. La Regione, hanno sottolineato l'assessore Riccardi ed il prof. Sandro Fabbro, docente di Progettazione e Pianificazione urbanistica e territoriale all'Università di Udine (consulente per l'impostazione del PGT), lancia dunque questa "sfida" ai Comuni introducendo il concetto di area vasta sovracomunale - ipotizzata per territori all'incirca corrispondenti ai 100.000 abitanti - "in cui le stesse Giunte e Consigli comunali gestiscano ed amministrino la conservazione e lo sviluppo del proprio territorio". In pratica, hanno affermato Riccardi ed il presidente della IV Commissione del Consiglio regionale Alessandro Colautti, "gli Enti locali si autopianificano, prendendosi poteri e responsabilità" e coinvolgendosi in queste aree vaste da essi stessi definiti", in Sistemi territoriali locali aggregati attorno ad un cosiddetto polo di primo livello, costituto in primis attorno ai quattro capoluoghi di provincia e - un'ipotesi proposta oggi ai primi cittadini del Friuli Venezia Giulia - ad un'altra decina di punti nodali del territorio ed andando quindi a costruire le rispettive "vocazioni" prevalenti di area vasta: dalla produttività imprenditoriale alla scelta turistica, dalla conferma di snodi logistici ed infrastrutturali alla capacità di diffondere modelli di sviluppo dedicati alle risorse primarie, all'attenzione ai temi della ricerca e dell'innovazione.
"Vocazioni" plurime e creazione di oltre una decina di Sistemi territoriali locali che non si conciliano pertanto con una perimetrazione provinciale - "le nostre strategie pianificatorie non si completano suddividendole in quattro pezzi", ha indicato l'assessore Riccardi - anche in considerazione del fatto che sin qui le Amministrazioni provinciali non hanno svolto attività di pianificazione del territorio. Alla Regione, è stato quindi illustrato, spetterà ovviamente il compito di elaborare le prospettive strategiche, i "paletti" del PGT, e soprattutto di individuare e difendere quei "valori di protezione del territorio (ambientali, culturali, turistici soprattutto) che non possono essere negoziabili", ha osservato Riccardi. Il confronto con i Comuni - che oggi hanno palesato alcune criticità su alcuni degli aspetti illustrati - proseguirà nelle prossime settimane e nei prossimi mesi a livello di Commissioni consiliari, di Consiglio delle Autonomie Locali e di ANCI regionale, con le due prossime tappe dell'approvazione del Piano di Governo del Territorio e delle successive norme, che potrebbero trovare spazio nella legge finanziaria della Regione per il 2013. ARC/RM