Medea (GO), 20 set - Gli ideali e lo spirito che hanno animato trent'anni fa i promotori del Collegio del Mondo Unito dell'Adriatico di Duino sono sempre vivi e attuali: in una regione in cui ancora non erano rimarginate le ferite di due tragici conflitti mondiali, la fondazione del Collegio ha significato la capacità concreta di "andare oltre", di indicare per il Friuli Venezia Giulia un ruolo internazionale in grado di anticipare il crollo del Muro di Berlino, l'allargamento dell'Unione europea e la caduta dei confini, in prospettiva la costruzione degli Stati Uniti d'Europa.
Sono queste le riflessioni che l'assessore regionale all'Istruzione Roberto Molinaro ha proposto oggi in occasione dell'inaugurazione dell'Anno Accademico 2012-2013 che coincide con le celebrazioni per il trentennale della fondazione del Collegio di Duino, un'istituzione fortemente voluta nel 1982 e da allora sempre sostenuta con convinzione dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. In una cornice di valore simbolico, la collina dell'Ara Pacis di Medea, Molinaro ha parlato davanti agli allievi del Collegio, provenienti da 89 Paesi di ogni continente, con le loro bandiere e con i loro costumi tradizionali, tra musica, canti e testimonianze sul valore della pace. All'inaugurazione dell'Anno Accademico erano presenti, assieme a Molinaro, il prefetto di Gorizia Maria Augusta Marrosu, il sindaco di Medea Alberto Bergamin, il presidente del Collegio ambasciatore Gianfranco Facco Bonetti e il rettore Michael Price.
La fondazione del Collegio, ha osservato l'assessore, è il frutto straordinario di una stagione "alta", di una classe dirigente capace di guardare avanti, animata da coraggio e lungimiranza. Proprio pochi anni prima era stata costituita la Comunità di lavoro Alpe Adria, alla quale aderirono regioni di Paesi ancora divisi dal confine della Guerra fredda. Molinaro ha voluto in particolare ricordare la figura dell'ex presidente della Regione Antonio Comelli, i cui nipoti erano oggi presenti alla cerimonia. "Oggi il Collegio - ha detto l'assessore - continua a essere un laboratorio in cui si sperimenta la nuova cittadinanza globale, che non significa rinunciare alla propria storia e alla propria identità ma piuttosto la capacità di trovare la dimensione che unisce. Il Collegio è un ambiente in cui conoscersi, confrontarsi, condividere: un percorso per nulla scontato". ARC/PF