Trieste, 17 lug - Stanno diminuendo le richieste di finanziamento per i consolidi finanziari ed aumentano quelle per gli investimenti, spesso associati positivamente al tema dell'occupazione, ma continua anche la scarsa partecipazione del sistema bancario al rilancio dell'economia regionale.
E' quanto emerge dall'incontro di questa mattina a Trieste tra l'assessore regionale alle Attività produttive Federica Seganti e i vertici del FRIE (Fondo di Rotazione per le Iniziative Economiche), FRIA (Fondo di Rotazione per l'Artigianato) e FRICTS (Fondo di Rotazione per il Commercio, il Turismo ed i Servizi). I tre presidenti, Bruno Tellia (FRIE), Silvano Pascolo (FRIA) e Oscar Zorgniotti (FRICTS) si sono dichiarati concordi nel definire ottimo il lavoro di supplenza svolto dalla Regione al posto delle banche che di fatto, hanno osservato in pieno accordo con l'assessore, "si sono ritirate dal mercato". "Le imprese hanno presentato domande per 400 milioni, ma con l'assegnazione di risorse fresche per 150 milioni in assestamento di bilancio e grazie ai rientri, a settembre dovremmo ricominciare con le erogazioni" ha confermato oggi Seganti, ricordando che per il 2013 la scommessa è la fusione delle tre gestioni in un organismo unico ed in grado di garantire anche maggiore efficacia ed efficienza. Nel complesso, sono state 177 le domande presentate al FRICTS e 200 quelle al FRIA, ha specificato l'assessore, mentre, per quanto riguarda il FRIE, nei primi sei mesi dell'anno ne sono state evase 90 e sono ancora 270 quelle in fase di istruttoria.
Dall'analisi dei primi sei mesi di lavoro dei Fondi di rotazione emergono dunque la ripresa degli investimenti, con effetti positivi sull'occupazione, la riduzione dell'accesso ai fondi anticrisi e, soprattutto, la scarsa partecipazione del sistema bancario al rilancio di un tessuto economico che sta dando comunque cenni di ripresa. L'assessore ha ricordato che da parte del FRIE sono state finanziate sei grandi imprese, per un totale di 19 milioni, 21 medie per 37 milioni e 63 piccole imprese per 38 milioni "grazie alle modifiche apportate ai regolamenti, che hanno consentito a quest'ultime di accedere ad uno strumento riservato in precedenza a quelle di maggiori dimensioni". Sono comunque quattro i settori in cui, ha confermato Seganti, si è maggiormente investito: alimentare, metalmeccanico, costruzioni e turismo.
I primi due, ha continuato l'assessore sono sempre stati forti in Friuli Venezia Giulia, ma è positivo che si aggiungano le costruzioni, settore per molto tempo in contrazione, ed il turismo, che a riprova di quanto indicato nel rapporto 2011 di Unioncamere è in crescita, con l'alberghiero impegnato nella riqualificazione dell'offerta. Tellia ha evidenziato l'incremento, rispetto al 2011, del 15,7 per cento dei finanziamenti concessi nel primo semestre, per un totale di 93 milioni, a fronte di un raddoppiamento delle domande presentate dalle imprese per investimenti in macchinari, capannoni e nuove iniziative, con oltre il 40 per cento dei fondi assegnati alle piccole imprese. Zorgniotti a sua volta ha confermato la ripresa degli investimenti nel commercio specialmente nelle province di Udine e Pordenone, mentre sul fronte dei consolidi le aziende hanno dimostrato di gradire la formula di restituzione in cinque anni. Infine il presidente del FRIA ha rilevato che già nei primi mesi dell'anno il Fondo non ha più potuto accogliere nuove domande per investimenti e che al problema si è ovviato girando le richieste al FRIE. "Resta ancora da evadere una fetta importante di richieste - ha concluso Pascolo - che contiamo di soddisfare con le prossime assegnazioni di fondi". ARC/LVZ