Ragogna, 14 lug - Sono stati presentati oggi a Ragogna all'assessore regionale ai Lavori pubblici Riccardo Riccardi gli ultimi lavori di recupero del castello di San Pietro di Ragogna, l'antico "Castrum Reuniae" già ricordato nel VI secolo da Venanzio Fortunato e da Paolo Diacono nella sua "Historia Langobardorum".
Un'opera di recupero del vecchio castello dei conti di Ragogna, dopo l'importante restauro degli anni '90 a cura di Regione e Provincia di Udine, che lo ripropone con l'"abito" che il maniero aveva assunto nel XVII secolo (dopo il terremoto del 1511 e l'incendio del 1560) e soprattutto dopo i tanti danni subiti dalla fortificazione a seguito del sisma del maggio 1976, che fece crollare il mastio e parte della cinta muraria. I lavori al castello, come è stato illustrato dal sindaco di Ragogna Mirco Daffarra, nonché dai progettisti Roberto Raccanello e Livio Fantoni, hanno riguardato il recupero delle mura esterne, la realizzazione dei camminamenti lignei di ronda lungo le mura ed il rifacimento della strada di accesso, coinvolgendo imprese edili di San Daniele del Friuli, Rive d'Arcano ed Attimis. Il castello di Ragogna, inteso come nuovo e prestigioso "contenitore culturale", nei disegni della Giunta comunale, ha spiegato Daffarra, vuole diventare - andando anche ad ospitare a breve una sala espositivo-didattica dedicata all'ambiente del Tagliamento - il punto di riferimento delle iniziative del Comune e di questa parte del Friuli. "Un castello ed un luogo - ha sottolineato l'assessore regionale Riccardi manifestando l'apprezzamento del governo del Friuli Venezia Giulia - che debbono divenire patrimonio collettivo, a servizio della terra friulana e delle giovani generazioni, che debbono aiutarci a riscoprire le nostre radici e la nostra cultura". "Una felice scoperta" il restaurato castello di Ragogna, ha dunque affermato Riccardi, che va a coniugarsi con i prossimi lavori previsti al castello di Gemona e, probabilmente già quest'anno, a quelli al castello di Colloredo di Monte Albano, per il quale, ha confermato l'assessore regionale, a breve sarà stipulato il contratto di avvio lavori.
Il restauro ed il risanamento delle mura si è sviluppato in tre successivi lotti (dal 2007 ad oggi) per complessivi 450.000 euro, mentre la messa in sicurezza della strada che porta al castello ed alla vicina pieve di San Pietro ha comportato una spesa di 150.000 euro. Di minore entità (80.000 euro) i lavori per i camminamenti e l'arredo esterno del castello - sulla base di una ricerca storica compiuta dal prof. Maurizio d'Arcano Grattoni, dell'Università di Udine - ricostruiti nell'intento di ricreare gli apparati difensivi di una tipica architettura castellana dell'area, che evidentemente nel 1365 non servirono a Giovannino di Ragogna ad evitare l'espugnazione del maniero da parte del patriarca d'Aquileia e che vide i conti trasferirsi a Torre di Pordenone. A breve, come ha ricordato il vicesindaco Alma Concil, saranno ultimati ulteriori piccoli lavori, quali il consolidamento di una parete rocciosa, il completamento di uno scavo archeologico e la realizzazione di un accesso secondario al pianoro sovrastante le mura, mentre, entro la primavera 2013, sarà tra l'altro realizzato il nuovo parcheggio sottostante il castello ed in previsione anche un "parco botanico", da cui sviluppare tutte le iniziative escursionistiche dell'area, ha osservato il sindaco Daffarra. L'inaugurazione dei lavori, come ha indicato l'assessore al Turismo Marco Pascoli, ha aperto di fatto la manifestazione "Festival in Castello" promossa dal Comune di Ragogna con la collaborazione della Regione Friuli Venezia Giulia, di Pro Loco Ragogna, Gruppo storico Friuli Collinare, Associazione Ragogna aiuta Ragogna, Comunità collinare del Friuli e Gruppo archeonaturalistico "Reunia" (il nome latino della casata), che si svilupperà con numerosi eventi tra luglio, settembre ed ottobre centrati sul ed al castello (visite, mostre, concerti), al Museo della Grande Guerra ed al locale Museo civico. Alla cerimonia sono intervenuti il consigliere regionale Enio Agnola ed il presidente del Consorzio castelli FVG Sergio Gelmi di Caporiacco. ARC/RM