Pordenone, 28 apr - Non lavorare "per" gli immigrati, ma lavorare "con" gli immigrati: dovrebbe essere questa la filosofia con la quale si svolgerà la prima Conferenza regionale sull'Immigrazione, in programma alla Fiera di Pordenone nei giorni 4 e 5 maggio prossimi e presentata oggi nella sede della Regione nel capoluogo del Friuli Occidentale, alla presenza dell'assessore regionale all'istruzione-cultura-sport-pace e dell'assessore comunale alle politiche sociali.
Due giorni per riflettere assieme - amministratori, associazioni, volontariato e naturalmente immigrati - sulla prima applicazione della legge regionale 5 del 2005 (una delle più avanzate in Italia nel settore), nella consapevolezza che l'immigrazione è un fenomeno destinato a modificare in profondità molti aspetti della nostra società. Ma sempre nell'ottica dell'integrazione, dell'accoglienza, della partecipazione.
Verifica, quindi, del lavoro svolto e proposta per il futuro; ma anche confronto con la dimensione nazionale del problema immigrazione, settore per il quale è stato presentato un disegno di legge che cambia la concezione che si vuol dare al fenomeno: non più problema di ordine pubblico, ma movimento da gestire come opportunità.
Per questo saranno a Pordenone anche due esponenti del governo nazionale: venerdì pomeriggio la sottosegretaria all'istruzione, perché quello della formazione, della scuola, della lingua è la priorità per poter parlare di integrazione; sabato mattina il ministro della solidarietà sociale, co-firmatario del nuovo Ddl, che certamente dalla Conferenza regionale si attenderà osservazioni e proposte.
Prevista dalla LR 5/2005, la Conferenza non sarà - è stato sottolineato - una "passerella", ma un momento di lavoro per le circa 500 persone che si attendono (a oggi sono già oltre 400 gli iscritti). Perché ciò sia possibile vi saranno gruppi di lavoro su vari temi (diritto alla salute, dimensione interculturale dell'istruzione, immigrazione e gestione dei servizi sul territorio, politiche del lavoro e della formazione professionale, cooperazione allo sviluppo e cittadini stranieri immigrati, partecipazione degli stranieri alla vita pubblica, diritto alla diversità nell'uguaglianza) dai quali scaturiranno le proposte per le future politiche nel settore.
Nel Friuli Venezia Giulia il tasso di immigrazione è tra i più alti d'Italia: tuttavia - pur in presenza di problemi - non si registrano le tensioni che esistono altrove. Segno che finora il problema è stato gestito al meglio e che vi è nella gente un sentimento di accoglienza. Bisogna allora operare per trasformare a tutti i livelli il problema in opportunità nel rispetto della dignità di ognuno.
ARC/NNa