VIOLINO E MANZATO (VENETO) SULLA DOC DEL PROSECCO

Prosecco, 19 mar - Il Prosecco rappresenta una risorsa per l'intero Nord Est. Lo ha affermato l'assessore all'Agricoltura della Regione Veneto Franco Manzato, intervenendo nella sede della Circoscrizione a Prosecco, in Comune di Trieste, alla conferenza stampa "Prosecco: risultati raggiunti e scenari possibili", alla quale ha partecipato, in rappresentanza dell'assessore regionale alle Risorse rurali, agroalimentari e forestali Claudio Violino, il direttore centrale Luca Bulfone. "Il Prosecco, oggi, è una grande opportunità per tutti i produttori vitivinicoli, non solo per quelli veneti, ma anche per quelli friulani e carsolini" - ha poi dichiarato nel merito l'assessore Violino, impossibilitato a partecipare per motivi di salute. "Anzi - ha aggiunto - la presenza di un Consorzio interregionale rafforza anche tutto il nostro territorio viticolo". "Ribadisco - ha tenuto a precisare Violino - la volontà di avviare le azioni per la sistemazione del ciglione carsico, perché è nell'interesse di tutti, friulani, veneti e carsolini, valorizzare la località, il toponimo della quale dà il nome al vino Prosecco". "Vorrei comunque dire ai produttori del Carso - sempre per l'assessore - che le difficoltà, dal punto di vista burocratico, ci sono. Alcuni passi sono già stati fatti, altri in avanti li faremo sicuramente". "L'incontro di oggi - ha concluso Violino - e la presenza del mio omologo veneto Franco Manzato, sono l'esempio di come due Regioni possano dialogare, e prevedere insieme azioni, operando in sinergia e con vedute comuni". Il Friuli Venezia Giulia e il Veneto lo scorso anno avevano deciso di contingentare le produzioni per frenare l'espansione in atto della superficie vitata e della produzione del Prosecco. Produzione che, senza un'adeguata strategia di promozione verso i nuovi mercati emergenti, rischierebbe di mettere in crisi la filiera, che è ormai in grado di produrre più Prosecco rispetto alle attuali richieste del mercato. Il contingentamento ha fissato il limite della superficie vitata destinata al Prosecco a 3.500 ettari per il Friuli Venezia Giulia e a 16.500 per il Veneto. Tale strategia non ha l'obiettivo di frenare lo sviluppo del settore, bensì, come ha precisato Manzato, di garantire la qualità del prodotto. Una soglia, quella stabilita per il Friuli Venezia Giulia, che come ha ribadito il direttore Bulfone ha infatti lo scopo di tutelare la qualità delle produzioni e rappresenta nel contempo uno strumento di garanzia per i consumatori. Dalla firma dell'accordo con la Regione Veneto, come ha precisato Bulfone, la Regione Friuli Venezia Giulia sta procedendo lungo il percorso che si era prefissata. E, a tale proposito, il direttore ha aggiunto che il ciglione carsico, l'area che dovrebbe essere destinata alle nuove vigne di Prosecco, ma sulla quale dovranno essere operati interventi di sistemazione, è sottoposta ai vincoli ambientali comunitari della direttiva Natura 2000. Occorrerà dunque intervenire prima a livello urbanistico, per poi poter rendere disponibile l'area del ciglione carsico alla viticoltura. Tocca dunque alla Regione rivedere le perimetrazioni dell'area soggetta ai vincoli naturalistici. Ma dovranno essere i Comuni, come ha specificato Bulfone, a richiedere all'Amministrazione le varianti urbanistiche sulla scorta di precise analisi di carattere geologico. Bulfone ha concluso annunciando la convocazione di un'apposita riunione con tutti i soggetti interessati. Numerosi gli interventi: dei vicepresidenti del Consorzio DOC Prosecco, Giorgio Serena e Valerio Cescon; del professor Vasco Boatto dell'Università di Padova; di Giorgio Piazza presidente della Coldiretti del Veneto; del viticoltore Franc Fabez; di Bruno Augusto Pinat presidente regionale dei vivaisti; di Marco Rabino presidente della DOC Friuli Aquileia. Sono stati anche evidenziati i riflessi di carattere turistico che la nuova DOC avrà su Prosecco, sulla città di Trieste e sull'intero Friuli Venezia Giulia. La produzione complessiva del Prosecco è stimata, per il 2011, in 230 milioni di bottiglie. Ma per ora, sul Carso, meno di un ettaro di superficie è destinato a Prosecco. ARC/CM