PROMOSSA A MELBOURNE LA COMUNITÀ IN RETE

Melbourne, 14 apr - Una comunità in rete, "A Community on the net". I nuovi strumenti internet e i nuovi progetti multimediali promossi dalla Regione per rafforzare i legami con i corregionali all'estero, hanno suscitato grande interesse tra i giovani di seconda e terza generazione, figli e nipoti di emigrati in Australia dal Friuli Venezia Giulia, al convegno "Friuli Venezia Giulia, una regione nel mondo", in corso di svolgimento a Melbourne. Il convegno è stato promosso dall'Amministrazione regionale - presente a Melbourne con l'assessore all'Istruzione e Cultura, che ha competenza anche in materia di corregionali all'estero - con la collaborazione di tutti i sei Enti che si occupano di mantenere i rapporti con gli emigrati dal Friuli Venezia Giulia nel mondo. L'appuntamento di Melbourne segna la svolta nella politica della Regione verso i corregionali emigrati, che d'ora in poi sarà appunto caratterizzata da iniziative congiunte e dall'attenzione per le giovani generazioni. Al convegno, che si svolge nell'auditorium del Coasit (Comitato assistenza italiani) nel quartiere italiano della capitale dello Stato del Victoria, partecipano una novantina di giovani selezionati dai circoli, dalle associazioni e dai Fogolar Furlan che fanno capo ai sei Enti regionali (41 in totale nell'area dell'Australia e dell'Oceania): oltre all'Associazione giuliani nel mondo, capofila per questo evento, hanno collaborato Ente Friuli nel mondo, Efasce, Ues (Unione emigranti sloveni del Friuli Venezia Giulia), Alef e Eraple. In Australia e Oceania sono iscritti all'Aire (Anagrafe della popolazione italiana residente all'estero), posseggono cioè la cittadinanza italiana, quasi 5.800 emigrati provenienti dalla regione, di cui 2.160 dalla provincia di Udine, 1.729 da Pordenone, 1.539 da Trieste e 366 da Gorizia. Si calcola comunque che vi siano in Australia e Oceania, secondo stime prudenziali, circa 65 mila cittadini originari del Friuli Venezia Giulia, arrivati soprattutto dopo la Seconda guerra mondiale. Sui giovani di seconda e terza generazione si intende ora investire risorse e iniziative per farne i futuri ambasciatori del Friuli Venezia Giulia in Australia, i futuri dirigenti delle associazioni locali. Il grande interesse suscitato dai temi proposti al convegno sulla storia dell'emigrazione e sulle opportunità e prospettive future dei discendenti degli emigrati ha suggerito, su indicazione degli stessi partecipanti, di modificare il programma originario. Sono state perciò concentrate le relazioni nel primo giorno e mezzo dei lavori ed è stato lasciato invece più spazio alla costituzione di gruppi di lavoro organizzati autonomamente dai giovani sui temi dell'economia, della cultura, della scienza e della tecnologia in Friuli Venezia Giulia, in cui sono state discusse future iniziative, progetti e incontri. Prima della costituzione dei gruppi di lavoro, il direttore del servizio per le Identità linguistiche, culturali e per i corregionali all'estero Marco Stolfo ha illustrato ai giovani presenti al convegno il nuovo sito internet dedicato all'emigrazione, realizzato in più lingue (quelle parlate in regione ma anche quelle dei Paesi di destinazione, presto anche in inglese), che contiene informazioni dettagliate sulle opportunità culturali, di studio ed economiche che la Regione riserva ai membri delle comunità dei corregionali all'estero. Il sito (www. emigrazione.regione.fvg.it) è pensato anche come strumento interattivo per costruire una "rete" fra tutte le comunità sparse per il mondo. Accanto al sito internet, c'è il progetto Ammer (Archivio multimediale dell'emigrazione regionale), realizzato in collaborazione con il Centro di catalogazione di Villa Manin, e anch'esso visibile su internet (www.ammer-fvg.org). Obiettivo del progetto è raccogliere fotografie, documenti, testimonianze sull'emigrazione dei giuliani, dei friulani e degli sloveni, con un'iniziativa costruita gradualmente dagli stessi emigrati e dai loro figli e nipoti, per tramandare così la memoria fra le generazioni. ARC/Paolo Fragiacomo Melbourne, 14 apr - Il convegno "Friuli Venezia Giulia, una regione nel mondo" promosso a Melbourne dall'Amministrazione regionale con la collaborazione di tutti gli Enti che organizzano e assistono gli emigrati, ha avuto un obiettivo specifico: dare voce ai giovani di seconda e terza generazione in Australia, per raccogliere suggerimenti, proposte, anche critiche, in modo da costruire una nuova politica per i corregionali all'estero che guardi al futuro. Ecco le testimonianze di alcuni giovani presenti al convegno di Melbourne, in rappresentanza dei vari Enti a cui fanno capo le associazioni e i circoli degli emigrati giuliani, friulani e sloveni presenti in Australia. Il papà di Vanessa Allegretto, Arnaldo, è partito da San Quirino in provincia di Pordenone 47 anni fa, nel 1960, e in Australia ha lavorato nel settore delle costruzioni e incontrato e sposato un'italiana di origini siciliane. Frequentando assiduamente il Fogolar Furlan di Melbourne, Vanessa, 29 anni, si è avvicinata al gioco delle bocce, diventando campionessa australiana e mondiale. Dopo aver insegnato per tre anni italiano è ora maestra elementare in quella che viene qui chiamata classe generale. "Siamo la prima generazione - dice - che può definirsi a tutti gli effetti australiana. Qui, tra i ragazzi che partecipano al convegno, c'è un grande desiderio di conoscere la storia del Friuli Venezia Giulia. Dai nostri genitori, oppure frequentando i circoli, sentiamo molte storie familiari di emigrazione, apprendiamo diversi elementi della cultura friulana. Ci manca però un inquadramento generale, ci mancano riferimenti precisi, come libri e video, spesso non sappiamo dove andare a prendere le informazioni. Sarebbe anche opportuno che queste informazioni generali siano disponibili non solo in italiano e friulano, ma anche in inglese". "Mancano anche - aggiunge Vanessa Allegretto - collegamenti permanenti con il Friuli. Sarebbe bello promuovere maggiormente lo scambio fra i giovani, dare non solo a noi figli di friulani d'Australia la possibilità di visitare e soggiornare in Friuli, ma anche portare i ragazzi della regione da noi, perché possano vedere che cosa i friulani hanno saputo costruire qui, capire il contributo che hanno saputo dare con il loro lavoro e il loro sacrificio allo sviluppo di questo Paese". Lucia Tomasetig, di Melbourne, 33 anni, lavora come estetista. Il padre Silvio, originario di Girmacco, nella Valli del Natisone, è emigrato nel 1967 in Australia, dove ha lavorato nel settore dell'agricoltura. A Melbourne ha conosciuto e sposato un'italiana, di origine calabrese. Lucia Tomasetig ha anche vissuto per alcuni anni in Friuli, dove ha avuto la possibilità di affinare la sua preparazione iniziata in Australia, seguendo un corso dell'allora Irfop (Istituto regionale per la formazione professionale). "La cosa che mi è piaciuta di questo convegno - osserva - è stata la possibilità di stare assieme con altre persone in modo spontaneo, la scoperta, soprattutto nelle occasioni informali, come a tavola durante le cene, che ci sono tanti giovani che condividono la mia stessa storia familiare di emigrazione, giovani interessati alla realtà e alla cultura italiana e del Friuli Venezia Giulia". "Credo sia molto importante - aggiunge Lucia Tomasetig - costruire un'organizzazione nazionale australiana, e dico nazionale perché l'unione fa la forza, fra giovani originari del Friuli Venezia Giulia che desiderano stare assieme per condividere gli stessi interessi. Poi si potrebbero creare anche dei sottogruppi specializzati, perché ho visto che c'è un grande desiderio di approfondire alcuni temi specifici, come per esempio la cucina e le tradizioni popolari della regione, ma anche la moda e il cinema italiani". Marina Zochil, 28 anni, di Sydney, lavora nel campo della psicologia e racconta di aver fatto la spola fra due continenti. "Sono nata qui - racconta - ma ho trascorso l'infanzia a Trieste e sono poi diventata adulta in Australia". Il padre Marino, originario di Laurana, era partito nel 1961 con il transatlantico "Flaminia" e, sulla banchina del porto di Trieste in attesa della nave, aveva conosciuto quella che sarebbe diventata poi sua moglie, di origine trevigiana. In Australia ha lavorato nel settore metalmeccanico. "La passione per la mia regione di origine - dice - è sbocciata qualche anno fa, quando ho potuto partecipare, come giuliana d'Australia, a uno stage di due mesi in Friuli Venezia Giulia. È in quell'occasione che ho potuto apprendere quella parte della storia di mio padre che fino ad allora mi era mancata". "Ho molto rispetto - aggiunge - per gli organizzatori di questo convegno, apprezzo soprattutto la loro disponibilità ad ascoltarci, a conoscere direttamente da noi in che direzione vogliamo andare. Sono sicura che mettendo assieme la loro esperienza con le nostre idee, saremo capaci di realizzare dei progetti concreti" ARC/PF