Cordovado (PN), 13 mar - "I problemi della viabilità del Friuli Venezia Giulia ci sono e non da oggi: con l'unità di tutte le forze stiamo cercando di risolverli e posso dire che con FVG Strade stiamo ribaltando la situazione con un programma puntuale, preciso, senza soluzioni faraoniche ma con progetti fattibili e soprattutto finanziati. Spesso non si tratta di grandi opere, ma dell'eliminazione di tanti punti neri e in questo modo rendiamo più fluidi i flussi di traffico e soprattutto portiamo più sicurezza per tutti".
Lo ha affermato l'assessore regionale alla Viabilità Riccardo Riccardi intervenuto stamani all'inaugurazione di una nuova rotonda sulla strada regionale (SR) 463 del Tagliamento in comune di Cordovado. Tra i presenti anche il consigliere regionale Daniele Gerolin e l'assessore provinciale alla Viabilità Antonio Consorti. Riccardi ha messo in risalto il rapporto di collaborazione esistente con il sistema degli enti locali (Province e Comuni) che aiuta ad affrontare e a risolvere i problemi. "Se ci saranno le risorse - ha annunciato - è nostra intenzione proseguire nel programma di miglioramento della viabilità". Per il sindaco di Cordovado Francesco Toneguzzo "questo è il coronamento del lavoro che il Comune ha portato avanti con la Regione e FVG Strade per dare un adeguato collegamento alla zona industriale. Speriamo che questo sia il primo tassello di una viabilità che potrebbe continuare, e in tal senso ci appelliamo alla Regione, divenendo la circonvallazione di Cordovado e collegando in maniera efficace più comuni (Cordovado, Morsano e Sesto al Reghena) alla Ferrata e al casello sulla A4".
Anche il presidente di FVG Strade, Giorgio Santuz, ha messo in evidenza il lavoro che viene svolto per migliorare la viabilità regionale grazie all'impegno dei dipendenti. "In tal modo - ha spiegato - si garantisce sicurezza, snellezza ai flussi e lavoro a diverse imprese". La rotonda è collocata al km 54+540 della SR 463, è costata 570.000 euro ed è stata realizzata in 120 giorni di lavoro dall'impresa Zanini Antonio di Martignacco. ARC/NNa