PROFUMO, PER ATENEI SEMPLIFICAZIONE E AUTONOMIA RESPONSABILE

TONDO: DAL MINISTRO DISCORSO POSITIVO, DAREMO MASSIMA COLLABORAZIONE Udine, 27 feb - ''Molto positivo. Un discorso improntato alla responsabilità. Ci sarà massima collaborazione tra noi e il Ministero''. Con queste parole il presidente della Regione Renzo Tondo ha commentato l'intervento del ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Francesco Profumo all'inaugurazione del trentaquattresimo Anno accademico dell'Università di Udine. Alla forte richiesta di sburocratizzazione, giunta dal Magnifico Rettore Cristiana Compagno, il ministro ha infatti risposto rendendo noto che il Governo si sta adoperando per oliare il sistema, introducendo semplificazioni e costruendo un futuro basato sull'autonomia responsabile degli atenei, con una valutazione successiva dei risultati raggiunti. E se il 2012 sarà un anno di transizione, in ogni caso le modalità del fondo di finanziamento sono destinate a mutare, con trasferimenti di tipo ''multifondo'', che vadano a premiare gli investimenti in infrastrutture, servizi e ricerca. Con l'obiettivo dichiarato di ''migliorare i processi formativi nell'ottica di sostegno all'imprenditorialità'', affinché l'Italia torni ad essere ''attore di primo piano nell'Europa comunitaria''. Parallelamente il ministro Profumo ha giudicato ''di grandissimo interesse'' il progetto di una possibile federazione tra le Università di Trieste e di Udine. Una attività aggregata che, secondo Profumo, ''deve riguardare in primo luogo la ricerca e le formazione, e successivamente le attività amministrative e gestionali''. Una maggiore sinergia è infatti necessaria ''per dare agli studenti una migliore risposta in termini di qualità, efficienza ed efficacia dell'insegnamento, e maggiore robustezza nella successiva sfida del lavoro''. Nel suo intervento il ministro Profumo ha anche indicato l'Ateneo di Udine come ''la testimonianza della volontà del popolo friulano di scommettere, dopo il terremoto'', auspicando tra l'altro che gli aquilani prendano esempio dal Friuli per la loro rinascita''. Da parte sua il presidente Renzo Tondo, ribadendo l'attenzione e la vicinanza della Regione al sistema universitario del Friuli Venezia Giulia, con risorse stanziate nel 2012 pari a 34 milioni di euro per attività didattiche, ricerca e diritto allo studio che consentano di ''puntare le nostre carte sui giovani'', ha colto l'occasione per ricordare le linee di intervento dell'Amministrazione regionale per fronteggiare la crisi economica, garantire la coesione sociale e sostenere gli imprenditori che ancora ''producono, credono, non mollano: rafforzamento degli ammortizzatori sociali e sostegno allo sviluppo dell'economia, utilizzando la nuova programmazione europea e puntando su piccole e medie imprese, innovazione, ambiente''. In un contesto di ammodernamento delle infrastrutture, dall'autostrada al sistema portuale, alla banda larga. Per ''rafforzare il ruolo del Friuli Venezia Giulia nella società globale della conoscenza''. Non è mancato da parte di Tondo un richiamo alla volontà di affrontare e non subire i cambiamenti, che si è concretizzata anche nell'impegno a ''contenere la spesa pubblica per arrivare a una burocrazia meno costosa, più rapida e più efficiente'', in uno sforzo di ammodernamento che anche ''l'Università di Udine, in parallelo con quella di Trieste, ha avviato per cambiare organizzazione e offerta didattica, per concorrere più incisivamente alla 'mission' di favorire lo sviluppo economico e sociale del territorio''. E sulla collaborazione tra i due atenei, favorita dalla legge regionale 2 dello scorso anno che punta a rafforzare le logiche di sistema, il presidente ha affermato che ''non è in gioco l'autonomia dei singoli istituti, valore da preservare, ma che la competizione non si gioca tra Udine e Trieste, ma nei confronti degli altri sistemi universitari, in Italia e in Europa soprattutto''. Infine il presidente Tondo ha parlato dell'impegno volto alla riorganizzazione delle funzioni in materia di diritto allo studio universitario, per assicurarne la sostenibilità in termini di qualità e risorse, con la costruzione di una nuova Fondazione. ARC/PPD